TOSCANA – La Toscana “rischia di essere divorata dalla mafia in quanto le cosche fanno quello che vogliono”, “il principale punto debole è quello che in Toscana esiste la auto-omertà, ossia la paura di affrontare la mafia in modo effettivo e non a parole. La paura di ammettere che la mafia e la criminalità organizzata sono molto presenti”.
E’ quanto denuncia un rapporto dell’osservatorio OmCom presentato ieri a Firenze dalla Fondazione Caponnetto. Il report riassume varie criticità emerse in Toscana in recenti inchieste: minacce ndranghetiste per le riscossioni di debiti alla Mercafir, sversamento di fanghi inquinanti nelle campagne del pisano, i sequestri record di stupefacenti sbarcati dalle mafie nel porto di Livorno, cosche calabresi interessate all’appalto della stazione Foster, il recentissimo commissariamento per infiltrazioni delle ‘ndrine nella Avr, grande azienda che si occupa di manutenzione strade e rifiuti.
“La Toscana non è più solo terra di investimento e riciclaggio – dice Salvatore Calleri, presidente della Fondazione – ma ormai anche terra di colonizzazione”.
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