TOSCANA – Da oggi nuovamente riaperti i “confini” tra Regioni e con l’estero: anche in Toscana si può arrivare dalle altre regioni – e dai paesi Shengen e Gran Bretagna – senza limiti, autocertificazioni, o giustificazioni di sorta.
Così stabilisce il governo, che ha deciso per l’equiparazione tra tutti i territori, compresi quelli a maggior incidenza di casi (Lombardia soprattutto, che rappresenta il 65% del totale, 80% con Piemonte e Liguria): contro l’opinione di molti esperti medici, e le perplessità di alcune Regioni, tra cui anche la Toscana, con il governatore Rossi che però alla fine ha deciso di adeguarsi “senza forzature”. “Chiunque vorrà venire in Toscana non dovrà fare niente, se non essere responsabile – ha detto Rossi – stare attento e rispettare i comportamenti che tutti noi abbiamo imparato a conoscere in queste settimane per contrastare la pandemia”.
A differenza di altre Regioni – Puglia, Campania, Sardegna – la Toscana ha deciso di non introdurre alcun sistema di “racciamento” ulteriore. “Passapoorti sanitari non sono possibili e anche questionari e autocertificazioni volontarie rischiano di restituire un quadro parziale e fuorviante – dice Renzo Berti, direttore dipartimento igiene e prevenzione dell’Asl Toscana Centro – i sistemi di presa in carico e indagine epidemiologica fin qua adottati son sufficienti: quello che conta è la responsabilità di ciascuno, e far riferimento alle strutture del sistema sanitario regionale”
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