FIRENZE – “Come prima cosa per sdebitarci della nostra indifferenza restituiamo a tutti un giorno di scuola vero, prima che finisca l’anno scolastico. Apriamo” gli istituti “l’ultimo giorno di quest’anno scolastico, diventato triste e assurdo, in sicurezza e con tutte le precauzioni”. Così, in un videomessaggio, il sindaco di Firenze Dario Nardella per il quale questo sarebbe anche un modo “per salutare i compagni diventati invisibili e intoccabili, per sorridere agli insegnanti, diventanti un’immagine su uno schermo”.
“In questi mesi di emergenza sanitaria – ha affermato – ci siamo dimenticati di chiederci come stanno, cosa desiderano, di cosa hanno bisogno i nostri otto milioni di bambini e adolescenti italiani. Il primo errore del lockdown è stato quello di mettere i nostri bambini all’ultimo posto dell’agenda politica”.
“Stiamo riaprendo tutto – ha spiegato il sindaco -. Dai teatri ai parrucchieri, dai ristoranti ai negozi di vestiti, non possiamo riaprire per un giorno ciò che conta di più per un Paese e cioè la scuola? Facciamolo, per non lasciare sospesa questa esperienza drammatica anche per i nostri figli e nipoti, per non lasciare loro la sensazione di essere stati abbandonati o l’amarezza di una società incapace di dare loro ciò che hanno diritto. Si può fare, si deve fare”.