TOSCANA – Il primo fine settimana di riapertura generalizzata di negozi e attività commerciali, compresi pubblici esercizi e spiagge, porta con sé anche nella nostra Regione alcune indicazioni positive sulle inclinazioni dei toscani rispetto alla ritrovata libertà e sulla ripresa dei consumi.
Ma scatenano anche le polemiche sulla ripresa di una “movida fuori controllo”, con assembramenti poco rispettosi delle distanze di sicurezza e dell’obbligo di indossare le mascherine: succede a Firenze, in alcuni luoghi “culto” dell’estate fiorentina come piazza Santo Spirito o la “spiaggetta” di San Niccolò, così come in alcune “zone calde” delle notti pisane o le spiagge del litorale di Livorno.
I sindaci son già pronti a correre ai ripari, in primi Firenze, dove a polizia municipale da ieri ha attivato un rafforzamento dei controlli nelle piazze più “problematiche” mentre la giunta lavora ad una sorta di “filtraggio” all’ingresso, con il personale che inviterà i clienti a non entrare se le piazze anno troppo affollate. Una soluzione che già fa storcere il naso a Confcommercio: “Dopo mesi di chiusura, ben vengano anche le polemiche sulla movida, segno che c’è una ripartenza” dice Aldo Cursano, vice nazionale di Fipe-Confcommerico stamani a Novaradio. “Siamo pronti a mettere in campo steward e personale per gestire gli afflussi e le norme di sicurezza, ma non ci piace la chiusura delle piazze, dà un segnale di negatività: bisogna spalmare l’utenza, i giovani, in più piazze,organizzando iniziative e attività all’aperto per farle vivere” .
Anche Confesercenti Firenze riconoscue che la movida deve essere messa in sicurezza e avverte: “Bisogna mettere quanto prima a punto un protocollo con i Comune per il servizio – dice Santino Cannamela, presidente cittadino di Confesercenti – in cui si chiarisca cosa e come gli steward devo agire e quale il ruolo invece del personale della polizia municipale delle forze dell’ordine”.
Per il resto, le categoria economiche si godono un primo fine settimana positivo, pur con qualche incertezza legate al rispetto delle nuove norme di sicurezza e alla crisi dei consumi. Secondo una prima stima di Conferesercenti i le attività che hanno ripreso sono soprattutto quelli dei servizi alla persona, mentre per il commercio siamo ancora al 30% dei fatturati, e la ripresa è molto lenta.
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A riaprire secondo Confcommercio sono soprattutto le piccole attività,che hanno meno problemi organizzativi, più in difficoltà i grandi locali soprattutto della ristorazione: “E chi sta aperto lo fa più per dare un segnale – dice ancor Cursano – dato che i ricavi sono intorno al 10-15% dello storico.
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