TOSCANA – Sono attive da oggi a Firenze con i primi 6 medici le USCA – Unità speciali di continuità assistenziale: squadre speciali composte da un medico – di base o del 118, e anche specializzandi che sono stati sottoposti ad un corso di formazione ad hoc – ed un infermiere professionale. Le prime sono state approntate ieri a Pistoia, oggi parte il capoluogo, mentre da domani sarà la volta di Scandicci e del Mugello, come spiega Vittorio Boscherini, segretario Fimmg Firenze.
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Loro compito sarà intervenire direttamente a casa – opportunamente protetti con tute, maschere, occhiali e guanti. Lo faranno in due casi: su indicazione dei medici di base per controllare, e quindi sottoporre a tampone, persone sospette covid19 in base al pre-triage telefonico; oppure per monitorare e anche curare a domicilio i pazienti positivi che non hanno bisogno di essere ospedalizzati – persone che sono asintomatici o con pauco-sintomatici, in dimissione dagli ospedali. La cura, stabilita per ordinanza con apposito protocollo terapeutico, prevede la somministrazione di un mix di farmaci off-label utilizzati per la cura della malaria che si sono rivelati utili a contenere l’infezione nelle fasi iniziali o lievi.
A parlarne è stato oggi anche il presidente regionale Enrico Rossi, intervistato a radio24: “Ai medici di famiglia – ha spiegato – abbiamo dato l’opportunità di somministrare idrossiclorochina, combinata con altri farmaci che hanno un effetto ‘calmante’: un effetto non certo di risolvere il problema, ma almeno in parte di calmare la situazione“. Rossi ha poi difeso la gestione dell’emergenza in Toscana: “Per ora anche nelle situazioni più difficili, che sono Massa Carrara, Lucca, Pistoia, dove abbiamo avuto un impatto abbastanza forte dell’infezione, non abbiamo lasciato a casa nessuno che aveva problemi: chi li aveva, lo abbiamo ricoverato“.