TOSCANA – Ancora prima dello stop alle attività non essenziali previsto da mercoledì 25 marzo, Fim, Fiom, Uilm della Toscana chiedono alle imprese e alle loro associazioni di rappresentanza “una fermata generale” per oggi e domani utilizzando la Cassa integrazione ordinaria per Coronavirus, fatte salve le attività necessarie per mettere in sicurezza gli impianti ed altre eventuali inderogabili e documentabili attività.
“Nelle aziende nelle quali non si riscontrerà tale disponibilità – avvertono i sindacati dei metalmeccanici – si agirà con lo sciopero confermato a livello nazionale da Fim Fiom e Uilm. Qualora dovessero pervenire diverse indicazioni o iniziative proclamate a livello nazionale di categoria o confederale di atterremo a tali disposizioni”
Non sono solo i metalmeccanici ad esprimere dubbi e perplessità sulle disposizioni sul decreto “Chiudi Italia” entrato in vigore oggi sulla chiusura delle attività “non essenziali”. “Proprio su cosa si intende per ‘non essenziali’ si deve aprire una discussione – avverte il segretario Cisl Firenze-Prato, Roberto Pistonina stamani a Novaradio – perché è giusto mantenere i servizi essenziali come sanità, farmaceutico, sicurezza, trasporti, informazione, ma deve essere in sicurezza perché i casi in Toscana sono ancora troppi. E il resto invece si deve fermare”. “Inoltre – aggiunge – va chiarito cosa succede alle produzioni o servizi in corso, a merci e servizi ordinate e da consegnare, e il grande tema delle fabbriche a ciclo continuo”.
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Anche l’edilizia è in allarme: rimangono attivi i cantieri per le opere di pubblica utilità – grandi infrastrutture, ferrovie, e i cantieri di manutenzione stradale, o quelli di manutenzione legati ai settori essenziali come sanità, logistica e altro – ma si ferma tutto il comparto dei cantieri privati / residenziali e dei settori non essenziali (laterizio, cemento, leno). “Si rischia un calo dal 40 al 75% delle attività anche in Toscana – avverte Giulia Bartoli, segretaria Fillea Cgil Toscana stamani a Novaradio – che deve essere coperto da cassa integrazione e ammortizzatori, anche per le aziende con un solo dipendente”
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