TOSCANA – “Al momento non c’è alcun caso confermato di coronavirus in Toscana, ma può darsi benissimo che accada: per questo abbiamo approntato nuovi provvedimenti, in linea con le indicazioni nazionali. Stiamo prendendo misure per rendere il sistema pronto, se necessario prenderemo provvedimenti ulteriori, che dovranno essere valutati di volta in volta in base all’evoluzione della situazione”.
L’assessore alla sanità toscana Stefania Saccardi, stamani ai microfoni di Novaradio ha fatto il punto sulla situazione e le nuove misure decise tramite ordinanza dal governatore Enrico Rossi per fra fronte alla nuova situazione generata dall’emergere di due focolai nel Nord Italia e dal moltiplicarsi dei contagi nelle ultime 72 ore.
E sulle polemiche degli ultimi giorni che hanno investito la Regione Toscana dice: “Ci hanno attaccato perché mettevamo a rischio la salute dei toscani. I fatti hanno dimostrato che i focolaio più grossi sono in Lombardia e Veneto e riguardato cittadini italiani e non cinesi”. “Credo che coloro che hanno polemiche nei giorni scorsi ha fatto polemica si dovrebbero vergognare, è stato un vergognoso sciacallaggio politico fatto contro la Toscana”. “Credo che il governo abbia agito bene, non si poteva mettere in stato di guerra un paese senza motivo – dice ancora – abbiamo fatti tutto il possibile, ma se non ci si muove a livello europeo diventa impossibile controllare i flussi”
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Tra le principali novità, la predisposizione di diversi canali per filtrare le differenti tipologie, in modo da non affollare i presidi sanitari e moltiplicare le occasioni di contagio. E così, per chi negli ultimi 14 giorni è stato nelle aree a rischio o a ha avuto contatti di persone che provengono da quelle aree – compresa l’Italia – scatta l’obbligo di segnalare i propri dati al numero dedicato di ogni Asl, per Firenze è lo 055-54.54.777; per la Toscana Costa 050-95.44.44; per la Toscana Sud 800.579.579): saranno invitati a rimanere a casa e sottoposti a tampone domiciliasi.
Per chi necessita di informazioni generali i numeri a cui rivolgersi sono altri: 1500 (nazionale) e 800.55.6060 (regionale). Chi avverte sintomi simil-influenzali (raffreddore e febbre) non dovrà in nessun modo andare al Pronto Soccorso, ma rivolgersi ai medici e ai pediatri di base, che sono chiamati ad una reperibilità di 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20), che saranno chiamati a svolgere la funzione di “filtraggio”.