FIRENZE – “Un gioco di inganni e travestimenti, di sentimenti e relazioni umane” trasportate in un “luogo dove si perde la concezione del tempo e dove le persone danno il meglio e il peggio di se stesse”. È ambientato in un casinò il “Don Pasquale” di Gaetano Donizzetti nella regia del trentaduenne bolzanino Andrea Bernard, in scena dal 21 febbraio al 4 marzo al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Opera di successo fin dalla prima rappresentazione nel gennaio 1843, il Don Pasquale racconta la storia di un vecchio arricchito e avaro che in tarda età viene colto da pruriti amorosi: vorrebbe sposare una donna molto più giovane, anche per far dispetto al nipote Ernesto, un giovane e sentimentale innamorato. Dovrà però fare i conti con una scaltra ragazza, decisa a beffarlo con la complicità di uno scaltro doppiogiochista. Equivoci, travestimenti, finte nozze e raggiri, nell’intreccio del Don Pasquale c’è pur proponendo il repertorio tradizionale dell’opera buffa settecentesca, ne altera e ne stravolge i tratti. I “tipi” dell’opera buffa diventano, in quest’opera, personalità credibili, coerenti e addirittura complesse. Anche la comicità è venata di una malinconia e di un lirismo che prima di allora mai si erano affacciati nella commedia.
“Un casinò – spiega Bernard – come luogo perfetto per la truffa perfetta dove si può giocare tutto e si gioca con le vite proprie e degli altri. Questo è il nostro Don Pasquale, un gioco di inganni e travestimenti, di sentimenti e relazioni umane”. >> Ascolta l’intervista ad Andrea Bernard <<
A dirigere l’orchestra e il coro del Maggio musicale fiorentino sarà Antonino Fogliani; in scena anche il basso Nicola Ulivieri nel ruolo di Don Pasquale, il soprano spagnolo Marina Monzò a vestire i panni di Norina, il tenore russo Maxim Mironov a interpretare Ernesto e il baritono Davide Luciano che sarà il Dottor Malatesta.