FIRENZE – Sono state poste questa mattina a Firenze, in via del Gelsomino le prime “pietre d’inciampo” della città che ricordano gli ebrei vittime delle persecuzioni nazifasciste: le Stolpersteine, come le ha chiamate il suo ideatore – blocchetti di pietra squadrati ricoperti da una placca dorata in cui sono incisi il nome e le date di nascita e morte dei deportati – l’artista Gunther Demnig, servono appunto a ”far inciampare” i passanti e ricordare loro che cosa è successo proprio lì in quel punto della città, durante l’occupazione nazifascista.
Le prime “pietre d’inciampo”, sei in tutto, sono state poste in via del Gelsomino davanti al civico 29, dove vennero sorpresi e deportati Rodolfo e Noemi Levi, Rina e Amelia Procaccia, Alda e Angelo Sinigaglia. La cerimonia di stamani si è svolta alla presenza dello stesso Demnig oltre ai rappresentanti della comunità ebraica, delle altre confessioni religiose e delle autorità civili. Tra i presenti il rabbino di Firenze Gad Piperno.
Altre saranno poste in piazza Donatello 15 (in memoria di Clotilde Levi) via Ghibellina 102 (per ricordare David Genazzani), e via del Proconsolo 6 (in memoria di Elena e Abramo Genazzani e Mario Melli Genazzani. Obiettivo è raggiungere entro un anno quota 50 e in prospettiva ricodare tutti i quasi 300 ebrei fiorentini deportati, come ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi.