TOSCANA – L’accordo per una segreteria unitaria del Pd in Toscana ‘e’ significativo: in Toscana avevamo due risultati diversi, uno per il congresso regionale’ a favore della renziana Simona Bonafé e l’altro per quello nazionale a favore di Zingaretti’. Così il presidente regionale Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, sull’esito della direzione del Pd Toscana che ha sancito la ricomposizione tra le due anime, con l’ingresso in segreteria di 7 esponenti dell’ala zingarettiana, finora rimasti esclusi, e alla definizione di una sorta di “road map” in vista delle prossime regionali. “Un passo importate che segna la ricomposizione dell’unità del partito – ha commentato stamani Valerio Fabiani ai microfoni di Novaradio – e che ci permetterà di definire con le forze a noi vicine l’alleanza e il programma, prima del candidato”. “Obiettivo – ha spiegato Fabiani – è essere pronti perla fine dell’anno”.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Valerio Fabiani
Il tempo stringe, anche perché un candidato in campo di fatto c’è già, ed è Eugenio Giani, considerato vicino alle posizioni renziane: tanto vicino e tanto “lanciato” che qualcuno ipotizza che, nel caso le primarie non si facciano, l’attuale presidente del Consiglio regionale possa presentarsi sotto le insegne di “Italia Viva”. Significative in questo senso le parole di Maria Elena Boschi: “In Toscana è tutto aperto. E’ il Pd che deve dire se vuole le primarie. L’importante è avere un progetto credibile: nelle regionali devi avere candidature forti. Ma ci sarà tempo per pensarci”.