ROMA – Tre toscani a processo per la vicenda Consip, l’indebita fuga di notizie sull’indagine che riguardava l’ipotesi di corruzione da parte dell’imprenditore napoletano Romeo per ottenere l’assegnazione di una maxi commessa per l’informatizzazione di alcuni uffici giudiziari campani.
Il nome più in vista è quello di Luca Lotti, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio e ex ministro dello sport con l’accusa, ma c’è anche l’ex comandante della Legione Toscana dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia e l’ex presidente di Publiacqua Filippo Vannoni. Tutti e tre sono accusati di favoreggiamento: avrebbero appreso dall’allora comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio del Sette (accusato di rivelazione di segreto e favoreggiamento) dell’indagine della magistratura napoletana sull’appalto Consip, avvertendo l’allora amministratore delegato Luigi Marroni, le cui rivelazioni hanno fatto partire l’inchiesta.
“Il reato di cui devo rispondere è favoreggiamento di un ‘non indagato’ – ha commentato Lotti -. Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta”. E ancora: “da parte mia non c’è rabbia o rancore per nessuno, neanche verso chi si è divertito a sbattere il mostro in prima pagina senza assumersi alcuna responsabilità”.
A decidere il rinvio a giudizio il gup di Roma, Clementina Forleo, che ha invece fatto cadere le accuse nei confronti dell’ex maggiore del Noe Gian Paolo Scafarto e del colonnello dell’Arma Alessandro Sessa.