FIRENZE – Pittrice, grafica, stilista, ma anche attrice e ballerina, all’avanguardia sui temi della parità di genere, prima donna a dipingere nudi. Arriva a Palazzo Strozzi, dal 28 settembre al 12 gennaio 2019, la prima mostra monografica italiana dedicata a Natalia Goncharova, madrina e protagonista dell’avanguardia russa di inizio ‘900.
In mostra oltre 130 opere che esaltano la poliedricità dell’artista, come l”Autoritratto con gigli gialli’, la tela ‘Contadini che raccolgono mele’, il polittico della ‘Mietitura’ e i dipinti con soggetti nudi che la portarono a processo per oscenità. La mostra propone anche una sezione dedicata alle opere religiose che accoglie, tra le altre, anche il monumentale polittico degli ‘Evangelisti’ che nel 1914 sconvolse il pubblico a San Pietroburgo. La monografica infine propone un confronto con importanti opere di futuristi italiani come lo studio per ‘La città che sale’ di Boccioni e ‘Velocità astratta – l’auto è passata’ di Balla e una sezione dedicata al soggiorno italiano di Goncharova con opere come ‘Quattro evangelisti’ e ‘Icona del Salvatore’.
“Dopo lo straordinario successo di Marina Abramovic Palazzo Strozzi celebra un’altra donna – ha detto il direttore della Fondazione Arturo Galansino – Natalia Goncharova una delle principali figure femminili delle avanguardie, capace di imporsi a livello internazionale con una produzione poliedrica e originale”. Ascolta >>
Ludovica Sebregondi, curatrice della mostra, ha sottolineato “lo spirito anticonformista” dell’artista, “ma discreto, tenace, tanto da essere stata, in Russa, la prima donna a dipingere nudi, a essere colpita dalla censura per opere a tema religioso”.