FIRENZE – “Dire bioraffineria, può voler dire tutto o niente, di parla di 200 mila tonnellate e 250 milioni di euro come se fossero noccioline: è irresponsabile gettare in pasto all’opinione pubblica delle dichiarazioni che creano allarme, e che riguardano progetti complessi, da valutare e soprattutto ancora da discutere con i soggetti interessati, a partire dalla comunità locali. Progetti sulla cui credibilità al momento mi permetto di riservare della omeriche risate”.
E’ fortemente critico il commento Rossano Ercolini, presidente dell’associazione Zero Waste e vincitore del Goldman Prize 2014, che stamani a Novaradio commenta il nuovo piano regionale rifiuti come annunciato dal governatore Rossi che prevede una nuova bioraffineria a Stagno (Livorno) destinata a trattare i rifiuti in eccesso dell’area fiorentina, un nuovo impianti di compostaggio a Case Passerini e la cancellazione dell’inceneritore.
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Ercolini parte da una critica all’uso troppìpo vago del termine bio-raffineria: “Può voler dire digestione anaerobica della frazione organica raccolta con il porta a porta, ma può voler dire anche produzione di etanolo dal combustibile solido secondario tramite idrolisi o traine processi elettro-chimiche che hanno bisogno di alte temperature e quindi emissioni gas”.
“Bene – dice d’altra parte Ercolini – che nella variante al piano rifiuti ci sia la cancellazione dell’inceneritore di Case Passerini e si fissi l’obiettivo dell’80% di differenziata, ma sarebbe bene fare chiarezza, con cittadini e enti locali, sulle tecnologie che si intende applicare a Stagno a case Passerini”.
A farsi sentire ieri anche i sindaci di Livorno e Collesalvetti, che lamentano di essere stati tenuti all’oscuro di tutto: “L’impianto di Stagno – afferma il sindaco livornese Luca Salvetti – a patto che se ne discuta con noi: e che si chiuda il termovalorizzatore cittadino e la discarica di Limoncino”.