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Blocco edilizia. Ordine architetti: “Serve una riforma condivisa, sennò non si va lontano” – ASCOLTA

today04/07/2019

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FIRENZE – Cinquecento interventi di ristrutturazione edilizia a rischio di blocco a Firenze da qui ad ottobre per effetto dell’ordinanza del Consiglio di Stato che il 23 maggio scorso, accogliendo un ricorso di Italia Nostra, ha congelato e rinviato al Tar l’ultima variante al regolamento urbanistica.

La conseguenza? il blocco di tutte le ristrutturazioni per gli edifici tutelati o comunque di pregio storico-documentale, in tutti i contesti “storici o storicizzati”. Non solo nel centro storico tutelato dall’Unesco: secondo l’interpretazione prudenziale tra le zone “storicizzate” c’è anche la fascia ottocentesca a ridosso dei viali, quella collinare, e anche alcune zone dei quartieri periferici: dal Galluzzo a Peretola, da Gavinana a Novoli. Secondo una prima stima, ben il 42% degli edifici ricadrebbero in questa definizione.

Ma cosa vieta in effetti di fare l’ordinanza, nell’interpretazione data dal Comune di Firenze? “A essere bloccate  – spiega a Novaradio la presidente dell’Ordine degli architetti, Serena Biancalani – sono le ristrutturazioni, non le manutenzioni ordinarie e quello straordinarie che non comportano cambi di volumi, redistribuzione degli spazi interni”. Riguardo le pratiche avviate, sono sale le richieste che hanno depositato tutti i documenti entro il 23 maggio scorso, e i casi in cui i cantieri sono partiti – a patto che no ci siano varianti di rilevo in corso d’opera.

>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Serena Biancalani, presidente dell’Ordine degli architetti

L’effetto, secondo i dati del Comune riportati da Repubblica, è rilevante: già 77 sono stati i progetti bloccati dagli uffici dell’edilizia privata, mentre le richieste di SCIA a giugno sono state 100 in meno. La sentenza del Tar è attesa per ottobre.

“E’ necessario – aggiunge Biancalani –  che tutti i soggetti coinvolti si confrontino su come riformare la materia: dal Comune ai professionisti, agli imprenditori alle associazioni ambientaliste, altrimenti non si va lontano. Tanto più che comunque, passati 5 anni, il regolamento deve essere sottoposto a revisione”.

Un incontro sul tema, aperto a tutte le categorie interessate, dal titolo “Fare e disfare… iniziamo a ragionare” è stato convocato per martedì 9 luglio presso la Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella.

Scritto da: Redazione Novaradio


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