FIRENZE – “Ho sbagliato, ma meglio ammetterlo e correggersi anziché continuare”. Parole del presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, pralando stamani a Novaradio, che chiudono con un mea culpa il caso politico scatenatosi sulle cosiddette “ronde dell’Isolotto”.
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Ieri sul quotidiano la Nazione era comparsa la notizia dell’avvio del servizio di vigilanza da parte degli “Osservatori fiorentini”, associazione costituita da un ex calciante ed esperto in tecniche militare – la stessa che qualche mese fa era stata ingaggiata dai residenti di via de Neri per arginare il fenomeno delle code per il panino. Un servizio con tanto di pettorina e logo ma volontario e gratuito, si spiegava, organizzato “con l’avallo del Quartiere”, che si sarebbe svolto per alcune ore al giorno nella zona della Bibliotecanova per prevenire intemperanze e atti di bullismo.
Peccato che a Palazzo Vecchio non sapessero nulla: e così dal sindaco Dario Nardella è arrivata la richiesta di chiarimento, che si è tradotta con il quasi immediato ritiro dell’autorizzazione da parte di Dormentoni.
“La strada da seguire non è quella della vigilanza, seppure a titolo volontario, ma della tutela della legalità tramite le forze dell’ordine, i vigili di quartiere e la partecipazione attiva dei cittadini al controllo sociale” riconosce ai nostri microfoni Dormentoni, che poi va al contrattacco contro i moralisti che vogliono fare lezioni da sinistra: “All’Isolotto di presidio sociale e culturale ne abbiamo da regalare – dice – Venite a vedere come lavoriamo con gli operatori di strada, con il Centro Giovani musicale Sonoria, con le Ludoteche, con le scuole, con i comitati dei genitori, con le associazioni culturali e di volontariato che arricchiscono di iniziative il quartiere”.