FIRENZE – E ‘ una “situazione di sostanziale regolarità” quella che emerge dai dati del rendiconto generale della Regione Toscana per l’anno finanziario 2013. Parola della Corte dei Conti, che ha passato al microscopio il bilancio regionale per verificarne il rispetto dei patto di stabilità interno sia i principi di equilibrio del bilancio.
“L’indebitamento regionale – hanno spiegato i giudici contabili motivando la decisione presa in udienza – è stato mantenuto nei limiti previsti per legge”. Tra le criticità, ha evidenziato nella sua relazione il viceprocuratore regionale Acheropita Mondera, che rappresenta “l’accusa” di fronte alla corte, le spese per gli uffici della Regione a Bruxelles e a Roma (costano 710mila e 460 mila euro l’anno), le perdite di Fidi Toscana (oltre 2 ML di euro nel solo 2013), e i contratti di finanza derivata, gli swap che, “nell’esercizio 2013 hanno tutti generato differenziali negativi”, per un totale di 13,5 milioni di euro nel solo 2013. Il viceprocuratore ha anche sottolineato un dato positivo legato alla lotta all’evasione: le risorse recuperate sono state pari a oltre 141 milioni di euro, superiore di oltre 20 milioni di euro rispetto a quelle previste”.
Nella sua replica il presidente della Regione Enrico Rossi ha ricordato come il giudizio della Corte dei conti evidenzi che la Toscana è “una Regione con i conti a posto e sana”. Rossi ha ricordato come Fidi sia lo strumento con cui la Regione è andata “in soccorso alle piccole imprese e agli artigiani” e come “il livello di indebitamento per gli swap sia basso” e che “nel 2004 tutto il paese ne fece ricorso perché all’epoca si pagava poco”. Rossi ha poi ricordato “l’impegno della Regione per un lavoro continuo di spending review, che ha fatto perennemente” e che continuerà a riguardare anche “le spese per il personale”.
Uno sforzo che anche la Corte dei Conti riconosce alla Regione, che “‘ha attuato negli ultimi anni un vasto disegno di riorganizzazione finalizzato alla economicità delle proprie attività”. Tra i risultati positivi, la riduzione dei costi per gli organi istituzionali (-3,4%), benché la voce “rimborsi spese” e quella sulle “indennità di funzione” per i consiglieri regionali registrino degli aumenti. In ogni caso, i rendiconti dei gruppi consiliari sono ‘regolari, tranne che per alcune spese, in particolare sulle “spese ristorazione non connesse ad eventi di rappresentanza”. Le irregolarità riscontrate sono state pari a 1.381 euro (lo 0,5% della spesa totale). Nel complesso, il finanziamento ai gruppi consiliari della Toscana è piuttosto contenuto ( 271 mila euro). Sotto la media italiana resta il rapporto dipendenti/popolazione (pari a 1,11 contro l’1,14 nazionale), e la spesa per personale dirigenziale e amministrativosi è ridotta del 3% . Il sistema sanitario regionale, infine , è al 2/o posto nell’erogazione dei livelli di essenziali di assistenza” con ” un’assistenza di buona qualità”.
“Dalla relazione emerge una Regione con i conti in ordine” ha commentato Rossi, ricordando che la Regione deve ”gestire tagli pari al 25%” con una ”capacità di spesa che si è ridotta da 2 a circa 1,5 miliardi di euro. Nonostante ciò – ha aggiunto – siamo riusciti a tenere, riducendo il peso della spesa sanitaria dall’80 al 62% del bilancio regionale e destinando queste risorse non a spese correnti come per farmaci o siringhe, ma ad investimenti importanti come quelli sui nuovi ospedali”.