FIRENZE – I nuovi bandi per l’accoglienza di stranieri e richiedenti asilo formulati della Prefettura di Firenze in base al decreto sicurezza Salvini mettono a rischio l’ospitalità per 1.100 migranti e 150 posti di lavoro nel settore.
La denuncia arriva dalla Fp Cgil e dalle associazioni che si occupano dei servizi e dell’accoglienza nei CAS i Centro di accoglienza straordinaria – cooperative Il Cenacolo, il Girasole, Cat, Albatros, Oxfam – che oggi sono scesi in piazza per una manifestazione presidio in via Cavour.
“I bandi – spiega Jacopo Geirola, Fp Cgil – creano condizioni penalizzanti sia per gli ospiti che per chi li assiste nell’integrazione, e molti soggetti hanno rinunciato a partecipare ai bandi. Dei 1400 posti letto chiesti dalla prefettura ne sono stati assegnati solo 300″. “Il rischio – spiega ancora – è che dal 1° luglio succeda coloro che non trovano posto vengano spediti in altre città. come avvenuto a Bologna, vanificando il lavoro svolto finora”. >>> Ascolta
Tra i problemi che segnalano gli stessi operatori dei centri – mediatori culturali, educatori, assistenti legali e custodi – la riduzione delle risorse a disposizione che si tramutano in meno ore di lavoro richieste nei centri e quindi scadimento della qualità dei servizi. “Io sono educatore a tutto tondo – dice Marco della coop Il Girasole – ma i nuovi bandi ci relegano a funzioni di meri erogatori di pasti, alloggio e custodia“.
“E’ sempre più difficile per gli stranieri interfacciarsi con la burocrazia italiana” spiega Elena, assistente legale nel Cas di Calenzano. “Con l’abolizione del diritto d’asilo per motivi umanitari – spiega Valentina che lavora negli Sprar di Dicomano e Firenze – abbiamo avute diverse uscite dai centri, e forti difficoltà per chi deve convertire richiesta di asilo in permesso per lavoro”. “Queste persone espulse rimarranno sul territorio – rincara Jacopo, dello Sprar di via Caccini a Firenze – dato che i rimpatri sono impossibili, oltreché ingiusti”.
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