FIRENZE – C’è un’isola di rifiuti galleggianti nel bel mezzo del Mar Tirreno, a 70 km dalle coste toscane e della Corsica. Non si tratta di un’emergenza ambientale globale come la ben più famosa macchia di plastica del pacifico, ed è più ondivaga – perché si forma e si disaggrega a seconda delle correnti stagionali – eppure c’è, come confermano le rilevazioni del Lamma. E per eliminarla la Toscana è pronta ad agire, con l’aiuto dei governi e -possibilmente dell’Unione Europea.
A parlarne è stato oggi il presidente regionale Enrico Rossi, presentando i dati di una ricerca Arpat sui rifiuti nei mari toscani: le microplastiche, i rifiuti spiaggiati, quelli ingeriti, e per l’appunto, i rifiuti flottanti. Non c’è da fare allarmismo, spiega Rossi: i dati rivelano che la concentrazione di plastiche nei mari della Toscana (0,17 grammi al metro quadro) è inferiore alla quota limite fissata dall’Unione Europea (0,2), ma qualche problema c’è. Ad esempio riguardo i rifiuti spiaggiati (portati in riva soprattutto dalle acque dei fiumi, e quindi provenienti dall’interno) e la già citata “isoletta di spazzatura”: non proprio l’ideale per uno specchio d’acqua che rientra nell’area del cosiddetto “santuario dei cetacei”.
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Ecco perché la Toscana intende muoversi, e di questo Rossi ha riferito di aver parlato già con il suo omologo corso, Gilles Simeoni, per mettere in pieni una campagna di pulizia del mare. Lo strumento ci sarebbe già: il progetto denominato “Sauro”, varato alcuni anni fa ma poi accantonato, che prevede una serie di misure per l’eliminazione della “monnezza marina”. Su questo la Toscana ha intenzione di concerto con la Corsica, ha spiegato ancora Rossi, di fare pressioni sui rispettivi governi e anche l’unione Europea: “Speriamo ci diano una mano, se siamo andai sulla Luna, possiamo adoperarci per eliminare i rifiuti dal mare”
Nel frattempo la Toscana va avanti nell’annunciato programma di azioni rivolte all’obiettivo di una Regione “plastic free”, come chiedono le norme europee: e così, dopo il progetto degli “spazzini del mare” e l’accordo con i gestori degli stabilimenti balneari per l’eliminazione della plastica “usa e getta”, nell’ultima riunione di giunta ha approvato una delibera che fissa gli indirizzi a Estar e altri enti regionali dipendenti per l’eliminazione degli oggetti di plastica monouso da tutte le mense degli enti regionale (in primis ospedali e università), e quindi anche da quelle universitarie, da quelle ospedaliere e dalle corsie. Il provvedimento è stato annunciato oggi in un briefing con la stampa dal governatore Enrico Rossi e dall’assessore all’Ambiente Federica Fratoni. “Dobbiamo ridurre la produzione di plastiche”, ha ribadito il presidente della Regione.
D’ora in poi i capitolati di gara per le forniture dovranno prevedere la progressiva riduzione di prodotti o componenti monouso come tazze per bevande, inclusi i relativi tappi e coperchi, contenitori per alimenti e altro; la riduzione o eliminazione di imballaggi in plastica; l’eliminazione di posate, piatti, cannucce, bastoncini cotonati e altro ancora. Fatte salve le scorte, la decisione sarà in ogni caso operativa dal 1 ottobre di quest’anno per l’eliminazione di posate, piatti e cannucce. Saranno previsti anche criteri premiali per l’adozione di misure di sensibilizzazione sull’uso corretto dei materiali; l’incentivazione della raccolta differenziata; la rimozione e il trattamento dei rifiuti dispersi.