FIRENZE – I manifesti, i bozzetti e i modellini scenici realizzati da artisti come De Chirico, Casorati, Savinio, Manzù, le registrazioni, le fotografie, le lettere tra la direzione e grandi registi, le memorie del ventennio fascista. Una documentazione che ripercorre la storia del Teatro del Maggio a partire dalla fondazione dal 1928, custodita e consultabile da oggi nel nuovo archivio del Teatro.
Lo spazio, nato per razionalizzare il grande patrimonio artistico e culturale del Teatro, comprende 250 metri quadrati dedicati all’archivio e 90 per la sala consultazione, che serviranno da oggi ad accogliere quasi 13mila tra bozzetti e figurini, 50 modelli scenici, 40mila fotografie di scena e poi cimeli, pellicole, edizioni a stampa.
“Questo è il cuore del nostro teatro perché qui è conservata la nostra storia, è uno degli archivi teatrali più importanti e abbiamo voluto organizzarlo con criterio. Sarà aperto alla città, ai giovani e agli studiosi di tutto il mondo”, ha detto oggi in occasione dell’inaugurazione dello spazio il soprintendente del Maggio Cristiano Chiarot. “Finisce il mio secondo anno come soprintendente e questo è forse il momento più emozionante”, ha aggiunto. L’archivio sarà aperto a studiosi, ma anche a chiunque voglia visitarlo grazie a delle speciali visite guidate.
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Tra i “gioielli” esposti, l’autografo con dedica musicale di Gioachino Rossini alla Società Filarmonica Fiorentina del 1854, la viola appartenuta al maestro Giulini, i costumi di scena donati da Renata Tebaldi, Ebe Stignani e Karl Lagerfeld (quest’ultimo firmò i costumi de Les Contes D’Hoffmann nel 1980) e ancora il programma di sala del primo concerto dell’orchestra stabile fiorentina diretta da Vittorio Gui con autografo di Gui del 1928, l’autografo di Igor Stravinskij con dedica a Vittorio Gui del 1932, le lettere e i telegrammi di Carlos Kleiber e Franco Zeffirelli per la messinscena di Traviata, nel 1983-1984 e molto altro ancora.