FIRENZE – Al via a 70 anni dall’ultimo intervento, il nuovo restauro per il ciclo di Giotto con le Storie di San Francesco, dipinto intorno al 1325 in Santa Croce nella Cappella Bardi e oggetto di vicende conservative tormentate.
L’operazione, affidata all’Opificio delle pietre dure di Firenze, durerà tre anni, avrà un costo di un milione di euro e servirà per la conservazione e per l’approfondimento della tecnica dell’artista. Negli ultimi anni l’Opificio ha svolto un lavoro di ricerca sull’opera di Giotto nelle cappelle Bardi e Peruzzi da cui sono emersi problemi che riguardano sia l’intonaco che la pellicola pittorica: l’intervento prevede una prima fase di campagna diagnostica, che sarà avviata immediatamente, e il successivo restauro conservativo per il quale saranno utilizzate le più recenti strumentazioni opto-elettroniche.
La cappella ha sofferto vicende conservative tormentate e ha una rilevanza particolare nel processo che segna la nascita della grande tradizione italiana del restauro. Nel 1730 gli affreschi di Giotto vennero addirittura cancellati con la vernice a calce, con la tecnica della scialbatura. Ci vorranno centoventi anni per riscoprire la magnificenza semplice e la forza comunicativa di Giotto e del suo Francesco d’Assisi fiorentino con un intervento, che insieme a diversi altri , segnerà la nascita della grande tradizione italiana del restauro. Il rinvenimento delle pitture nella Cappella Bardi avviene in modo fortuito mentre stanno per essere avviati importanti lavori di risistemazione complessiva. La scopritura viene affidata ed eseguita integralmente da Gaetano Bianchi fra il 1850 e il 1853. In occasione della mostra giottesca del 1937 i cicli murali delle Cappelle Bardi e Peruzzi sono stati oggetto di un intervento diretto da Ugo Procacci ed eseguito dalla bottega di Amedeo Benini. Decisivo poi il restauro che, tra il 1958 e il 1961, viene portato a termine da Leonetto Tintori, sempre sotto la direzione di Ugo Procacci.
Per l’Opera di Santa Croce, ha spiegato Irene Sanesi, presidente dell’Opera, il progetto di restauro della Cappella Bardi di Giotto è “un evento unico. L’Opificio delle pietre dure si appresta adesso ad avviare il cantiere che si prospetta complesso e non breve”. “Il progetto di conservazione e restauro – ha sottolineato Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle pietre dure- si inserisce nella complessa vicenda conservativa dell’opera che rappresenta uno dei casi più importanti a Firenze per la storia del restauro”.