SIENA – La tenuta di Suvignano apre le sue porte a giovani volontari in arrivo da tutta Italia pronti a partecipare al campo di lavoro sulla legalità promosso da Arci Toscana dal 29 giugno all’8 luglio.
La tenuta, che comprende 700 ettari di terreni in gran parte coltivati e 17 case coloniche, il più rilevante bene immobile strappato alle mafie in Toscana, è stato confiscato nel 2007 ad un prestanome del boss Bernardo Provenzano ma ha impiegato 11 anni per passare dall’Agenzia per i beni confiscati Regione per essere riutilizzato.
Per i partecipanti al campo, ci sarà la possibilità di prendere parte ai lavori agricoli nell’orto didattico e nell’oliveto, ma anche a momenti di formazione e approfondimento sui temi delle mafie, con un workshop di fotografia sociale e di documentazione e un laboratorio giornalistico su “La mafia raccontata” tenuto dal giornalista de La Repubblica Attilio Bolzoni. L’iniziativa prevede anche visite guidate al patrimonio artistico e culturale della città di Siena, proiezioni di film, presentazioni di libri, incontri con rappresentanti del mondo dell’associazionismo culturale giovanile e delle istituzioni e iniziative culturali e ludiche promosse sul territorio.
“Ci piacerebbe che a Suvignano venissero tante ragazze e tanti ragazzi da tutta Italia, ma soprattutto dalla Toscana – l’auspicio del presidente di Arci Toscana, Gianluca Mengozzi – perché capiscano, toccando questa realtà con mano, che la mafia non ha confini territoriali, non è qualcosa di lontano e che non ci tocca. La lotta alla mafia e l’educazione alla legalità sono temi che riguardano tutta la comunità”.
Le iscrizioni sono aperte sul sito www.campidellalegalita.it