FIRENZE – “Non sono più i giorni in cui l’Europa veniva ignorata in modo benevolo dai cittadini: ora riconosciamo l’importanza dell’Europa, ma la sua legittimità è sempre più sfidata nei Paesi membri”. Non ha nascosto i problemi che le istituzioni europee si trovano a fronteggiare alla vigilia delle elezioni forse più importanti dalla costituzione del Parlamento europeo il presidente dell’Istituto Universitario Europeo, Renaud Dehousse, aprendo stamani a Villa Salviati l’edizione 2019 della conferenza europea ‘The State of the Union”.
Per il governo italiano è intervenuti il ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi, che ha sottolineato come sull’Europa si faccia ogni giorno “tanta cattiva informazione”. E benché faccia parte dell’esecutivo più euroscettico della storia d’Italia, il ministro ha ricordato mancato cambio di passo alla fine degli anni ’80, le fallite riforme istituzionali, la scarsa lungimiranza e la mancanza di politici di razza. La soluzione, secondo Moavero, è individuare per l’Ue pochi obiettivi, chiari, comprensibili ai cittadini. Tra le proposte, l’emissione di titoli di debito europeo per finanziare il bilancio, e un tassazione omogenea per le holding che impedisca alle multinazionali di fare slalom per eludere le tasse.
Alle 18 Villa Salviati ospiterà un dibattito fra quattro candidati alla presidenza della Commissione europea per le prossime elezioni: Manfred Weber (Ppe), Frans Timmermans (Pse), Guy Verhofstadt (Alde), Ska Keller (Verdi).