FIRENZE – Dopo il botta e risposta a mezzo stampa sui problemi di incompatibilità architettonico paesaggistica della futura linea 3.2 della tramvia piazza Libertà-bagno a Ripoli, ed in particolare sull’abbattimento degli alberi di vale Matteotti, Comune di Firenze e Sovrintendenza ai beni culturali smorzano i toni della polemica e si dicono pronti a collaborare per trovare soluzioni condivise. Al di là dei toni,m però le posizioni della Sovriuntendenza su alcuni nodi “cririci” sono confermate
A riaccendere il dibattito, ieri, un’intervista a La Nazione in cui il sovrintendente segnalava una serie di “problemi“, ed in primis la previsione di abbattere tutti gli alberi di viale Matteotti (il progetto prevede sostituiti da due nuovi filari più vicini alle case): “La sostituzione degli alberi – ha affermato Pessina – determinerà un aspetto del viale completamente diverso rispetto al disegno del Poggi. Questo non si può fare”. Un’uscita che aveva portato il sindaco a replicare immediatamente: “La tramvia si farà, i nostri progettisti sono al lavoro e la conferenza dei servizi aperta è il luogo appropriato per trovare le soluzioni tecniche adeguate”.
A 24 ore da quelle dichiarazioni, le asprezze si smussano e, almeno a parole, sembra prevalere la volontà dialogante e collaborativa. Il primo a chiarire, precisare, ma non certo a smentire, è Pessina: “Il problema del taglio degli alberi – tiene a sottolineare riguarda solo il tratto piazza Libertà-Matteotti”, laddove “sulla linea 3.2 in generale siamo d’accordo, compreso il nuovo ponte sull’Arno”. Come dire, il taglio degli alberi in zona Gavinana è fattibile, così è fattibile come la soluzione di far passare la tramvia sul ponte Verrazzano e le auto sul nuovo ponte di Bellariva. Il tema degli alberi è “delicato”, insiste Pessina, facendo presente di aver voluto esprimersi anche perché sollecitato da associazioni e cittadini: “In alcuni casi vanno tagliati per questioni di incolumità, e vanno sostituiti, non bisogna essere talebani. Cosa diversa è cambiare la disposizione dei filari”.
Anche sul rischio di stop ai cantieri per possibili resti archeologici in piazza Libertà: “I problemi archeologici sono pesanti, ma sono fiducioso perché le opere della tramvia non scendono mai a grande profondità, ma ci son cose che vanno appurate immediatamente”. Dubbi e perplessità sno semmai legate ad altro: “Troviamo un po’ impattante – dice Pessina – il deposito e l’officina a Bagno a Ripoli, in una zona che ha mantenuto la sua vocazione verde che verrebbe saturata”.
“Io non ho mai l’ultima parola – ha concluso Pessina – c’è il ministro e il consiglio dei ministri: ma vorrei avere un’altra proposta venire incontro alle legittime esigenze di mobilità dei cittadini senza aprire una ferita profonda”. Stessa linea d’onda condivisa oggi dal sindaco Dario Nardella: “Non vedo nessuno problema – dice – l’importante è che dopo i ‘no’ ci siano le proposte costruttive, troveremo delle soluzioni, sia da punto di vista della tutela che dal punto di vista dei cantieri, che devono durare pochissimo”. “Non sono preoccupato – insiste – de qualcuno si aspetta la polemica sta sbagliando”.