FIRENZE – Sono stati arrestati grazie a poliziotti sotto copertura che si sono infiltrati come finti clienti, i pusher finiti in manette nell’ambito dell’operazione della squadra mobile che ha portato allo smantellamento di una centrale dello spaccio nei giardini della Fortezza da Basso a Firenze.
Dei poliziotti “under cover” forza allo Sco di Roma, hanno acquistato lo stupefacente dagli spacciatori, nei cui confronti hanno redatto poi i verbali che hanno permesso di sottoporli ad arresto ritardato, previsto dalla normativa antidroga. Complessivamente, le telecamere nascoste alla Fortezza hanno permesso di documentare oltre 200 cessioni di droga, per un giro di affari di centinaia di migliaia di euro, se non di milioni.
Gli arrestati, 25 in tutto, in gran parte di nazionalità nigeriana: 10 sono domiciliati in centri di accoglienza (Cas) di Firenze e provincia, 17 erano in Italia come richiedenti asilo. A tutti la procura di Firenze contesta l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. In manette anche il presunto capo dell’organizzazione, arrestato sabato scorso nel parcheggio scambiatore di Villa Costanza, sull’A1, dopo che aveva venduto oltre mezzo chilo di eroina a un agente sotto copertura.
E’ proprio grazie alle operazioni ‘under cover’, ha detto il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, è stato possibile contestare il reato associativo: “Per lo spaccio al dettaglio – ha spiegato – la legge nella maggior parte dei casi non consente di mantenere gli arrestati in situazione di detenzione, per cui i pusher sono convinti di una sostanziale impunità, ma con quest’indagine si è cambiato completamente metodo, come si fa per il contrasto ai grandi traffici di droga”.
L’organizzazione, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal pm Antonino Nastasi, monopolizzava lo spaccio alla Fortezza. Ognuno svolgeva un ruolo preciso, sebbene intercambiabile. C’era chi avvicinava i clienti, chi nascondeva la droga, chi faceva da vedetta.