FIRENZE – “I migranti che dovrebbero uscire dai Cas per effetto del DL Salcini, noi ce li teniamo, a nostre spese”. Mentre la politica dibatte, tra attacchi repliche e distinguo su “disobbedienza civile” e disapplicabilità delle leggi, e le Regioni tra cui la Toscana preparano il ricorso alla Corte Costituzionale, sono le associazioni che gestiscono i centri di accoglienza a prendere le prime contromisure concrete: i primi ad annunciarlo in modo chiaro sono la cooperativa Albatros, Oxfam e Diaconia Valsese.
A loro l’appoggio dell’Arci Toscana con il presidente Gianluca Mengozzi (“Siamo al fianco di tutte le realtà che di fronte a questa campagna di odio si impegneranno nella difesa dei diritti”) e della Regione Toscana, che con l’assessore Vittorio Bugli ricorda di aver previsto 2 milioni di euro per finanziare la legge per garantire a tutti diritti essenziali, tra cui alloggio e un pasto caldo.
Il Comune di Firenze nei giorni scorsi ha convocato terzo settore e associazioni, ma senza portare dati né prendere provvedimenti: “E’ stato perso fin troppo tempo – denuncia Jacopo Forconi, presidente Arci Firenze – si riconvochi quanto prima il tavolo, si presentino i dati, la mappatura dei richiedenti e una suddivisione di compiti: come associazioni da sole no possiamo fare tutto, ci vuole un coordinamento istituzionale, e risorse per l’accoglienza”
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I primi effetti della fedele applicazione del DL Salvini si vedono già, anche a Firenze: circa 80 giovani migranti, richiedenti asilo umanitario allontanati dai centri di accoglienza soprattutto di Treviso e Milano, nelle ultime si sono “rifugiati” all’interno del Parco delle Cascine, dove dormono all’addiaccio. “Hanno saputo che in Toscana c’è maggior opportunità di essere accolti” segnala l’associazione Anelli Mancanti di Firenze che ha dato loro una prima assistenza con cibo e coperte e che invita ora le istituzioni a fare presto: “E’ una questione di sicurezza innanzitutto per i cittadini – spiega Salvina Di Gangi dell’associazione stamani a Novaradio – perché solo se accolte possiamo controllare queste persone e impedire che ingrossino le file della criminalità”.
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