FIRENZE – E’ una sorta di “terza via”, autonoma, diversa sia dalla rivolta promossa dai sindaci di Palermo e Napoli sia dall’appoggio al DL Salvini dei sindaci leghisti, quella annunciata oggi dal primo cittadino di Firenze.
Eppure secondo l’associazione L’Altrodiritto di Firenze, da anni impegnata sui temi dell’assistenza legale dei migranti e altri soggetti a rischio discriminazione, lo spazio giuridico per poter disapplicare la legge ci sarebbe, perfino senza aspettare la sentenza della Corte Costituzionale.
Non solo nella possibilità, nella piena facoltà dei Comuni, di organizzare (con risorse proprie) un sistema di accoglienza alternativo per i richiedenti protezione umanitaria che saranno espulsi dai Cas, ma anche nel disapplicare, come sostengono alcuni, le norme che vietano di riconoscere la residenza ai richiedenti asilo. “Nelle circolari del Viminale si legge che il permesso di soggiorno non dà titolo a alla residenza, forzando il testo del DL stesso” sostiene Emilio Santoro di L’altrodiritto stamani ai microfoni di Novaradio, aggiungendo: “Il testo della circolare è così confuso e contraddittorio, che in caso ricorso è probabile che il giudice possa emettere un provvedimento che imponga ai Comuni l’iscrizione all’anagrafe cittadina dei richiedenti asilo senza neppure il bisogno di un ricorso alla Consulta”.
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