FIRENZE – “Mi piacerebbe tornare a Firenze, e nel caso avessi l’opportunità di realizzare un’altra opera vorrei dipingere Gramsci” lo ha detto oggi l’artista napoletano Jorit Agoch, a Firenze per l’inaugurazione ufficiale del murales “Nelson” dedicato all’ex presidente africano, realizzato su una grande parete dell’edificio Erp in piazza Leopoldo, in occasione dei 5 anni dalla scomparsa di Nelson Mandela.
“Con questo murales ci tengo a far passare il messaggio che la lotta di Nelson non è finita, anzi, è quanto mai attuale. È la lotta che dobbiamo portare avanti per favorire il progresso dell’umanità: l’uomo non deve sfruttare un altro uomo, e questo vale per tutti non solo rispetto ai nostri fratelli di colore” ha detto ancora Jorit. L’artista si è presentato oggi in piazza Leopoldo con una maglietta raffigurante la bandiera palestinese, un ulteriore omaggio a Mandela “che ha sempre detto: L’Africa non sarà veramente libera finché la Palestina non lo sarà”. Una battaglia, quella a favore del popolo palestinese, che da sempre l’artista porta avanti: a luglio era stato arrestato dall’esercito israeliano a Betlemme proprio a causa di un murales ‘militante’.
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L’inaugurazione è iniziata stamani, alla presenza dello stesso artista e proseguirà fino al pomeriggio, con degustazioni e brindisi a base di vino sudafricano bruschetta e prosciutto toscano, mentre sul palco Daniela Morozzi, Ares Tavolazzi e Stefano Cocco Cantini saranno impegnati in un reading con brani tratti dall’autobiografia di Nelson Mandela “Long Walk to Freedom”. A chiudere la Bandabardò con uno show-case acustico.
“Vogliamo portare avanti progetti come questo anche su altri edifici erp in città” ha detto l’assessore al welfare del comune di Firenze Sara Funaro. “Se Jorit volesse tornare saremmo felicissimi, ma potremmo ‘pescare’ anche tra gli street-artist fiorentini, con cui già collaboriamo”. Ascolta >>