Etichetta: Sub Pop Records
Distribuzione: Audioglobe
Uscita: 9 novembre 2018
Vicino alla fine del primo mandato di Reagan, la scena hardcore del West Massachussetts ha dato vita a un folle prodotto chiamato Dinosaur. Il trio era un miasmatico tornado di chitarre noise, cattive abitudini e un metamorfismo pop subliminale. Nel corso della loro esistenza, i Dinosaur (mutati in Dinosaur Jr. per ragioni legali) sono diventati una specifica e aggressiva risposta in musica a ciò che stava accadendo. La loro sola costante, la scalpellante, rumorosa chitarra e la perentoria voce di J Mascis. Un paio di anni prima della fine del loro regno, J ha messo su un album solista dal titolo “Martin + Me”. Da allora, intervallato dalla nuova formazione degli originali Dinosaur Jr nel 2005, J ha registrato album in solitaria. E questi album, “Sings + Chant for AMMA” (2005), “Several Shades of Why” (2011) e “Tied to a Star” (2014), contengono tutti un concentrato di brani degni di nota. Come i suoi predecessori, anche “Elastic Days” è stato registrato nel Bisquiteen studio di J. Mascis ha fatto quasi tutto il lavoro, aiutato da Ken Maiuri (già precettato in “Tied to a Star) alle tastiere, e altri ospiti sporadici, tra cui Pall Jenkins (Black Heart Procession), Mark Mulcahy (Miracle Legion) e Zoë Randell (Luluc). Ma più che altro è un J show. Nei 12 brani del disco è pieno di batteria. Ma per coloro che si aspettano le allucinatorie esasperazioni dei Dinosaur Jr, la gentilezza di questo approccio rimanderà a facili paragoni con l’approccio binario di Neil Young solista contro il lavoro con i Crazy Horse. “Elastic Days” è carico di ottimi elementi. Epici agganci che vi conquisteranno subdolamente, strutture di chitarra che scivolano tra loro come vecchi amanti, e melodie che spaziano da neo-power-ballad (‘Web So Dense’) a jazz post-psych à la West Coast (‘Give It Off’) fino a un brano che rimanda immediatamente alle tastiere di Scott Thurston dell’era Stooges (‘Drop Me’).