FIRENZE – Settantadue pagine fitte fitte di appunti, schizzi, progetti e riflessioni che hanno come fulcro l’acqua, dalle applicazioni in idraulica alle teorie sul suo ruolo centrale in natura; è il celeberrimo Codice Leicester, noto anche come codice Hammer, scritto da Leonardo da Vinci tra il 1504 e il 1508 – al centro dell’eccezionale mostra “L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leonardo Da Vinci”, che si presenta oggi e che da domani apre le porte al pubblico nell’aula magliabechiana degli Uffizi.
Al fianco delle pagine del Leicester saranno in mostra anche alcuni fogli originali del Codice Atlantico, del Codice Arundel e del Codice Sul Volo degli Uccelli, scritti da Leonardo nei medesimi anni. Oltre alle teche che espongono le pagine originali dei Codici ed altri manoscritti prestati per l’occasione da altre prestigiose istituzioni, grandi pannelli e schermi digitali spiegheranno e illustreranno le teorie di Leonardo. Alla fine del percorso, viene proiettato un video di circa 8 minuti, in italiano e in inglese, nel quale sono messe insieme le teorie sul ruolo dell’acqua nell’evoluzione del pianeta dalla preistoria al 1500.
“Celebriamo con un’anteprima Leonardo che era il genio delle anteprime” ha detto Eike Schmidt, direttore degli Uffizi “questa mostra vuole mettere al centro il genio di questo personaggio, ma anche la sua attività come scienziato, unendo arte e scienza”.
“Oggi – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella – la grande sfida per le mostre importanti è quella di coniugare la sostanza ai mezzi divulgativi. Firenze ha un ruolo pionieristico nel modo in cui si organizzano le grandi opere”.
La mostra è solo la prima delle iniziative organizzate per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, l’anniversario che cade nel 2019, tra le esposizioni promosse in Toscana quella dedicata al ritorno a Vinci dopo 500 anni del “Paesaggio 8P” e l’esposizione della “Tavola Doria” ad Anghiari.