FIRENZE – “Il piano casa da 400 milioni di euro promesso dal sindaco Nardella? Sarebbe una bella novità, anche perché negli ultimi anno le politiche della casa non sono state propriamente al centro dell’azione amministrativa”. Laura Grandi, segretaria riconfermata di fresco alla guida del Sunia Firenze, prende con le molle l’annuncio del sindaco fiorentino lanciato proprio in occasione del congresso del sindacato degli inquilini e assegnatari.
“Serve una nuova spinta, e speriamo che le parole si traducano in fatti – ha detto ai microfoni di Novaradio – anche sul fronte del contrasto al caro affitti che rende sempre più difficile la vita di tante famiglie normali in una città che rischia di essere snaturata dal turismo di massa e dalla speculazione immobiliare. Anche Firenze avrebbe bisogno di una norma come quella approvata dalla provincia di Bolzano, che ha vietato l’acquisto di seconde case ai non residenti”. Altro capitolo le politiche regionali, dai fondi per l’ERP ai criteri di assegnazione: alla bozza di riforma in discussione in Consiglio – ha ricordato Grandi – abbiamo presentato 42 emendamenti, segno che quel piano così com’è non va bene. Speriamo di vedere novità dalla discussione che ripartirà a ottobre”
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E’ per fortuna di solo due intossicati lievi il bilancio dell’incendio che nella notte tra sabato e domenica ha distrutto il magazzino da 1500 mq della ditta ‘Fashion 6 Srl’, fabbrica di confezioni tessili gestita da cinesi al macrolotto 1 di Prato. Si tratta di due cinesi che dormivano nello stabile accanto a quello andato in fumo. Ancora non sono chiare le cause del rogo: tra gli accertamenti si valuta se ci fossero macchinari accesi, da cui potrebbero essere partite le fiamme. L’incendio è avvenuto a poche decine di metri da via Toscana, dove l’1 dicembre 2013 in un incendio simile morirono sette operai cinesi che dormivano nei locali/alveare della ditta “Teresa Moda”. Per quelle morti, le due imprenditrici cinesi Lin Youlan Lin e Lin Youli sono state condannate in via definitiva dalla cassazione rispettivamente a 8 anni e 8 mesi, e 6 anni e 10 mesi – mai scondtate perché nel frattempo le due sono rientrate in patria
Due cinesi, per una sospetta intossicazione da inalazione di fumi nell’incendio che la notte scorsa ha distrutto a Prato una fabbrica tessile nella zona industriale del Macrolotto 1, sono stati portati in ospedale per accertamenti. Secondo quanto successivamente emerso, si tratta di due orientali le cui condizioni non destano preoccupazioni e si trovavano nelle vicinanze del fuoco. Al momento non risultano altri feriti, né vittime. In fiamme è andata l’area magazzino, circa 1.500 metri quadri, di un complesso industriale più esteso, la ditta ‘Fashion 6 Srl’ di proprietà di cittadini orientali. Il fuoco ha causato il crollo della prima campata dell’edificio. Spento l’incendio in mattinata, ci sono ora due squadre di pompieri impegnate in queste ore nelle operazioni di bonifica e ‘smassamento’ dei resti dell’incendio. Al momento, secondo quanto appreso, non è ancora possibile da parte dei vigili del fuoco comprendere la natura e le cause di innesco del rogo. Tra gli accertamenti si valuta se ci fossero macchinari accesi, da cui potrebbero essere partite le fiamme. Questo incendio, è stato anche evidenziato, è scoppiato a poche decine di metri da via Toscana, dove l’1 dicembre 2013 in un incendio simile morirono sette operai cinesi di una ditta di pronto-moda, anche questa di proprietà di orientali.(ANSA).
La Carta dello studente universitario potrebbe essere estesa agli studenti delle istituzioni Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) presenti sul territorio fiorentino: l’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche), l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Cherubini. Se ne è discusso in un incontro tra la vicepresidente regionale Monica Barni e i rappresentanti di queste istituzioni. Tra i servizi e i vantaggi accessibili agli studenti con la Carta ci sono l’agevolazione per la fruizione del servizio di trasporto pubblico locale nell’area urbana fiorentina, l’accesso ai servizi del Diritto allo Studio Universitario (Dsu) e le agevolazioni in ambito culturale (teatro, concerti, musei, biblioteche)
Pronto agli Uffizi di Firenze un nuovo sistema di gestione degli ingressi che consente di azzerare le code. Il sistema, allo studio da 2 anni ed elaborato da Uffizi ed Università dell’Aquila, si chiama “Giulio Cesare”, in onore del primo genio della logistaica, ha spiegato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt presentando la novità: è basato su un tagliando, emesso da chioschi interattivi sotto il loggiato degli Uffizi, che al momento dell’arrivo del visitatore, gli assegnano l’orario ‘giusto’ di visita nella giornata, quello cioè in cui, ripresentandosi all’ingresso, non dovrà attendere per entrare. L’orario è calcolato con un modello statistico raffinato in un biennio di raccolta dati, che considerano tempi di visita e variabili della giornata in base a svariate tipologie di informazioni. Ieri il sistema è stato testato durante l’ultima domenica di ingresso gratuito in alta stagione, e “ha funzionato – ha detto Schmidt – 7.561 visitatori si sono presentati in galleria, tutti sono entrati senza rimanere in coda. Abbiamo usato 7 colonnine ma forse ne servirano anche meno. Presto il metodo verrà usato tutti i giorni, diventerà il modo ordinario per accedere agli Uffizi”.