AREZZO – Tragiche conseguenze per una fuga di gas all’archivio di stato di Arezzo: due dipendenti sono rimati uccisi per intossicazione, una terza persona soccorsa dal 118. A uccidere le due vittime – Piero Bruni di 59 anni e Filippo Bagni di 55 – sarebbe stata l‘inalazione di gas argon, inerte e inodore, che si sarebbe sprigionato dal sistema antincendio.
Le due vittime si sono sentite male dopo un controllo in un ripostiglio dopo che era scattato l’allarme del sistema antincendio. Impianto che, stando alle dichiarazioni rese ai giornalisti da titolare della ditta Remas incaricata della manutenzione, sarebbe stato revisionato solo pochi giorni fa. La procura di Arezzo ha aperto un’inchiesta e, dopo un sopralluogo della pm incaricata Laura Taddei, ha posto sotto sequestro l’edificio.
“Profondamente addolorato” si è detto il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, che ha proclamato una giornata di lutto cittadino nel giorno dei funerali delle due vittime, e disponendo l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici comunali.
“Grave e intollerabile” l’episodio secondo il governatore Enrico Rossi: “La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità per tutti. Ancora di più quando il datore di lavoro è lo Stato”. I sindacati del lavoro pubblico di Cgil Cisl e Uil di Arezzo hanno chiesto la rapida “riattivazione del tavolo sulla sicurezza nel lavoro” come chiesto pochi sgiorni fa al prefetto.