FIRENZE – Video, opere, ma sopratutto performance per celebrare gli ultimi cinquant’anni di vita e di arte di Marina Abramovic, una delle più note e controverse artiste della scena contemporanea. Sbarca a Palazzo Strozzi “Marina Abramovic. The Cleaner” la grande retrospettiva, la prima in Italia, e la prima che la fondazione fiorentina dedica ad una donna, in programma da venerdì prossimo al 20 gennaio prossimo.
In mostra oltre 100 opere che ripercorrono il percorso artistico della Abramovic , dalle prima sperimentazioni degli anni ’70 con il compagno Ulay – cui è dedicato il primo piano – fino al terzo millennio: video, fotografie, dipinti, oggetti, installazioni. Al centro la replica di alcune celebri performance divenute “storiche”, in cui l’artista ha usato il suo stesso corpo fino ai limiti delle sue potenzialità espressive, per mettere in luce tabù sociali e culturali, o puntare il dito su i nodi politici e sociali del mondo contemporaneo. Tra queste “Imponderabilia”, in cui i visitatori devono attraversare uno stretto passaggio tra i corpi nudi di due performer e “Cleaning the mirror” dove un uomo sedendo a fianco di uno scheletro umano cerca di pulirlo con una spazzola.
Tra gli eventi collaterali, anche la proiezione al cinema all’Odeon la proiezione del documentario di Marco Del Fiol “Between the space“, e la presenza, nel cortile di Palazzo Strozzi del furgoncino originale con cui marina e Ulay hanno girato il mondo per 3 anni negli anni ’70.
“Una mostra – ha detto il sindaco Nardella – che si pone all’interno di un percorso sull’arte contemporanea che abbiamo voluto fortemente e che oggi ha portato la nostra città ad essere una delle realtà più vive in Italia in questo campo. Firenze è Firenze quando l’arte contemporanea interpreta il tempo presente e stimola il dibattito, sono sicuro che The Cleaner riuscirà a fare questo”. Ascolta >>
Una esposizione che ancora prima dell’inaugurazione è stata al centro di polemiche, in particolare intorno alle condizioni di lavoro dei 34 performer impegnati per dar vita alle opere della Abramovic. “Le condizioni sono in linea con quelle di iniziative dello stesso tipo tenute in passato e con le norme vigenti in Italia” rassicura Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Ascolta >>
Nei giorni scorsi la Cgil aveva accusato la Fondazione di aver fissato condizioni lavorative “in violazione di legge” per quanto riguarda le retribuzioni degli attori e artisti impegnati nelle esibizioni collegate alla mostra, e di aver richiesto loro liberatorie che esoneravano l’ente da ogni responsabilità su ogni eventuale rischio per la salute nello svolgimento delle stesse. “Tuttavia – ha aggiunto Galansino – voglio capire bene cosa chiede l’organizzazione sindacale, perché non è chiaro per adesso. Ma presto avremo un incontro e tutto si appianerà”, ha concluso.