FIRENZE – L’invito lanciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella a dar vita ad un “fronte civico di tutte le forze democratiche” per difendere la città, apre il dibattito nella sinistra ma non sembra convincere molti, sia nel contenuto che nei temi.
Dal governatore toscano Mdp Enrico Rossi arriva un’apertura sulla necessità di un “argine”, ma un altro esponente dell’Mpd-Leu fiorentino, Filippo Fossati frena: “I fronti non mi piacciono se sono contro qualcosa, l’importante è su cosa si crea una proposta comune mettendo in discussione quello fatto finora”. E cita alcuni punti su cui agire: redistribuzione del reddito e equità fiscale, lotta alla rendita e allo svuotamento del centro storico, attraversamento del centro con la tramvia.
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“Se Nardella vuole un guidare un fronte civico popolare scenda dalla ruspa” commenta Tomaso Moontanari, tra gli animatori di Firenze città aperta. Gli fa eco il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, da 4 anni all’opposizione di Nardella e con Montanari animatore di “Firenze Città Aperta”, che stamani ai microfoni di Novaradio non chiude a priori all’alleanza e neppure al nome di Nardella, ma mostra tutto il suo scetticismo su una possibile compatibilità programmatica: “Non si può dire seguitemi, bisogna ripartire dall’ascolto dei cittadini. Sul programma – aggiunge – non si può scimmiottare la destra, ad esempio con le guardie ambientali che sembrano le ronde in salsa annacquata: poi la Lega propone di mandare l’esercito e la gente vota Salvini”.
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