Cultura

Da fotografo del jet set ad abate buddista, all’Odeon la storia di Nick Vreeland

today17/09/2018

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FIRENZE – La storia di Nick, figlio di un ambasciatore e nipote della direttrice di Vogue Diane Vreeland, che dopo una vita da fotografo del jet-set e del mondo della moda diventa il primo abate occidentale a condurre un monastero buddista in Tibet è al centro di “Monk With a Camera” il film in proiezione domani sera in anteprima nazionale al cinema Odeon alle 21 alla presenza del protagonista Nick Vreeland, di Fabrizio Pallotti (inteprete ufficiale di S.S, Dalai Lama) e del Ven. Massimo Stordi (Associazione Sangha Onlus)

Il film racconta l’incredibile cambiamento di vita di Vreeland, avvenuto dopo che ha incontrato il venerabile maestro buddhista Khyongla Rato Rinpoche, fondatore del Tibet Center in New York e avere studiato con lui per numerosi anni. L’importante fotografo ha abbandonato i privilegi della mondanità e del successo per seguire l’ideale buddista e trasferirsi in India. Quando il Dalai Lama l’ha nominato abate del monastero di Rato Dratsang, gli disse: “Il tuo compito è di colmare la tradizione tibetana e il mondo occidentale”. La mostra itinerante, con le fotografie in bianco e nero realizzata dallo stesso Vreeland, ha fatto proprio questo, riuscendo a raccogliere 500.000 Dollari, utilizzati per la ristrutturazione della sede indiana di Rato Dratsang. Il monastero è stato ricostruito grazie all’abilità di Nicholas, ritornato a impugnare la macchina fotografica dopo 28 anni, soltanto con l’obiettivo di contribuire a questa nobile causa. Il documentario consente di conoscere Nicky e il suo straordinario viaggio spirituale, restando dietro la tenda del buddismo tibetano ed entrando nel cuore e nella mente di un uomo. Osservandolo si arriva a capire il lento percorso che l’ha portato lontano da una vita di successo, apparentemente già impostata, per abbracciarne un’altra completamente diversa, attraversando quindi il paradosso tra fama e umiltà.

Nel documentario, diretto da Guido Santi e da Tina Mascara, questa grande storia è raccontata con il contributo di personaggi come il Dalai Lama e l’attore Richard Gere. La colonna sonora è stata composta da Pivio e Aldo De Scalzi, che si sono ispirati al minimalismo americano degli anni ‘70 e in particolare a maestri come Steve Reich e Philip Glass.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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