MILANO – “Da Pirelli hanno saputo che stamani ero davanti alla loro sede e si sono fatti avanti con me, dicendosi disponibili ad incontrare la Regione e le istituzioni sulla chiusura dello stabilimento Bekaert di Figline”.
Non proprio un’apertura verso i lavoratori, ma ameno una disponibilità all’ascolto quella della Pirelli, precedente proprietario dello stabilimento, è ancora tra i principali clienti del filo d’acciaio prodotto a Figline.
A renderlo noto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che stamani ha partecipato, presenta assieme i 300 lavoratori dello stabilimento figlinese alla manifestazione organizzata davanti alla storica sede della Pirelli, a Milano Bicocca. Durante l’iniziativa Rossi si e’ presentato all’entrata della direzione aziendale insieme al sindaco di Figline, Giulia Mugnai, chiedendo di essere ricevuto, ma ottenendo un rifiuto.
“Abbiamo chiesto un incontro a Pirelli mesi fa ma no ci hanno mai risposto – ha spiegato stamani a Novaradio Daniele Calosi, segretario Fiom Cgil – ma vogliamo richiamare questa azienda ad uno scatto di responsabilità: svolga un ruolo attivo per far sì che nello stabilimento si possa continuare a produrre”.
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Per il 21 settembre prossimo è stato fissato un nuovo incontro del tavolo al Mise, ma gli occhi degli operai sono puntati sul decreto Milleproroghe, in cui il governo ha promesso di inserire la reintroduzione della cassa integrazione per cessata attività. “E’ decisiva -aggiunge Calorsi – se passasse darebbe un anno di tempo per trovare una soluzione alla reindustrializzazione del sito senza licenziare i lavoratori”. Assieme ai lavoratori, oggi a Milano al presidio presenti anche il sindaco di Figline, Giulia Mugnai e il presidente regionale Rossi. “Ho apprezzato che Di Maio sia venuto alla Bekaert e abbia preso un impegno – ha detto – un provvedimento urgente per l’introduzione della cassa integrazione per cessazione. Ora pretendiamo che lo rispetti”.