ALBERESE (GR) – Promuovere la salvaguardia della specie agricole autoctone e attraverso queste il possibile rilancio del sistema agricolo toscano. Sono gli obbiettivi della Regione Toscana che grazie ai Coltivatori Custodi e alla ‘Banca del Germoplasma’ ha mantenuto in vita oltre 751 su un totale di 877 varietà di frutta, ortaggi, cereali, foraggi ‘autoctoni’ e di razze animali che rischiavano di scomparire.
Iniziative e attività dedicate alla salvaguardia dell’agrobiodiversità che saranno al centro della ‘Mostra Mercato del Coltivatore Custode’, che si terrà nella tenuta di Alberese, al Granaio Lorenese, dal 14 al 16 settembre. Durante la mostra la Banca regionale del Germoplasma allestirà una mostra pomologica di frutti antichi della Garfagnana e del Casentino, e verranno presentati Progetti integrati di filiera dedicati proprio a varietà locali toscane. La visita sarà aperta e gratuita, e comprenderà anche la partecipazione ad eventi collaterali, come la dimostrazione pratica del lavoro tradizionale dei Butteri, con sbrancamento della mandria di bovini e doma del puledro; il racconto della storia e delle origini della tenuta di Alberese; la visita della Selleria, con focus sulle tecniche di allevamento dei cavalli allo stato brado e dei bovini di razza maremmana.
“Gli agricoltori custodi – sostiene il responsabile del settore gestioni agricole di Terre Regionali, Marco Locatelli – sono protagonisti della conservazione attiva: non è una festa folcloristica, ma di persone che credono nel loro lavoro”. La presenza di varietà autoctone, sostiene l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, “non solo può sostenere attività di rilancio economico, specie nelle zone considerate marginale, ma rafforza anche l’immagine della Toscana come luogo di qualità per l’equilibrio fra ambiente, agricoltura e attività dell’uomo, un vero e proprio agroecosistema”