PIOMBINO – Ha attraccato puntuale, come previsto, ieri mattina in porto la prima nave dall’India, la Vega Lea proveniente da Chennai, con un carico da 18 mila e 600 tonnellate di “blumi”, ovvero di semiprodotto di acciaio che permetterà di cominciare la produzione di rotaie ‘made in Jindal’ nello stabilimento ex Aferpi – Lucchini.
E’ il primo carico che arriva dopo il passaggio da Cevital al colosso indiano dell’acciaio. Un carico atteso perché, dopo mesi di fermo totale con i tre i treni di laminazione (rotaie, barre e vergella) chiusi, ora lo stabilimento può riprendere vita. In fabbrica, secondo quanto spiegano i sindacati, sono rientrati una quarantina di operai.
“Un altro passo in avanti sulla via del rilancio, ora però serve dare continuità alla produzione” commenta con cauto ottimismo il segretario della Fiom Cgil, David Romagnani, che non manca neppure di richiamare il governo ad un concreto impegno a tutela degli ammortizzatori sociali: “per andare a pieno regime serviranno 4 anni, il governo deve farsi carico del sostegno al reddito di dipendenti e indotto”.
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