FIGLINE VALDARNO (FI) – Se non ci saranno sviluppi nella vertenza Bekaert con la sospensione dei licenziamenti, dal 4 settembre, quando scade la procedura di licenziamento collettivo,gli operai della Bekaert di Figline sono pronti ad occupare la fabbrica.
Lo preannuncia il segretario Fiom Firenze Daniele Calosi, stamani ai microfoni di Novaradio alla vigilia del nuovo incontro in regione che, scaduti i tempi per la trattativa sindacale, aprirà quelli della mediazione istituzionale. Un passaggio formale, che non aggiungerà molto al (poco) emerso nel corso delle ultime settimane.
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“A parte un breve apparizione, il governo e il ministro del lavoro Di Maio finora sono stati assenti in questa vertenza, così come la Bekaert – osserva Calosi – e neppure la Pirelli, principale committente dello stabilimento, non ha detto una parola, forse perché la delocalizzazione le fa comodo. La Bekaert vuole chiudere tutto ma a impedirlo tutti gli operai e le loro famiglie, ma anche i cittadini della comunità di Figline e non solo”.
Nel frattempo gli operai hanno deciso di non abbandonare lo stabilimento neppure per la chiusura estiva: da sabato un picchetto di operai “sorveglia” la fabbrica per evitare sorprese da parte dell’azienda – leggi il trasferimento dei macchinari verso la Romania dove la multinazionale ha annunciato di voler spostare la produzione – ed è stato montato un palco all’ingresso per ospitare le iniziative di sensibilizzazione e tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sula vicenda, si alterneranno spettacoli e eventi. E forse, anche musica. “Già alcuni artisti e cantanti ci hanno chiesto di poter venire a suonare”