FIRENZE – Nel bel mezzo del caso provocato dalle dichiarazioni sul censimento dei rom, il ministro dell’interno e leader della Lega Matteo Salvini si appresta ad arrivare in Toscana, con il probabile seguito di sostenitori e di contromanifestazioni.
I militanti leghisti fiorentini sono già in fermento per il possibile arrivo del loro leader venerdì a Firenze per una visita al campo rom del Poderaccio al centro delle polemiche dopo la morte di Duccio Dini.
Dal Viminale, non sono arrivate conferme ufficiali sulla visita di venerdì, ma i leghisti toscani su Facebook, via mail, con messaggi Whatsapp, hanno fatto partire un tam tam per chiamare tutti al Poderaccio. Appuntamento alle ore 14 davanti all’ingresso del campo: il sindaco Nardella non ci sarà visto che torna dal Canada sabato. Salvini ha dovuto rispondere agli attacchi della sinistra e del Pd e le critiche dell’Unione comunità ebraiche. “Mi auguro che il Salvini che viene a Firenze – dichiara il senatore Dario Parrini – sia il ministro dell’Interno garante della sicurezza di tutti gli italiani e non il capopartito demagogo che con dichiarazioni gravissime sta facendo vergognare il Paese intero”.
Intanto dai rom che vivono al Poderaccio un nuovo appello a non criminalizzare un’intera comunità, con una lettera aperta firmata dai residenti del campo alla periferia di Firenze, che parte dal «tragico incidente» per ribadire che si tratta di “atti inaccettabili”. “Giusto ” quindi che “le persone responsabili di questo atto gravissimo siano assicurate alla giustizia” ma,si legge nella lettera, “questo non significa che abbiano agito in quel modo perché rom. È come se accusassimo ogni italiano di essere un ladro o un assassino o un criminale perché alcuni di loro lo sono». I rom ricordano l’impegno che il Consiglio comunale si era preso 2 anni fa: «Il superamento di questa condizione veniva posto come urgente. Rimane per noi fondamentale non essere scambiati con questi luoghi né essere accorpati a chi pur rom commette reati: noi siamo persone e cittadini, abitanti di Firenze».