FIRENZE – Folla di amici e di abitanti del quartiere dell’Isolotto, con la chiesa di S.Maria a Cintoia grmita e centinaia di persone all’estero stamani per l’ultimo saluto a Duccio Dini, il 29enne rimasto ucciso domenica scorsa dopo essere stato travolto da una delle auto guidata da alcuni rom di origine macedone che hanno dato vita ad uno spericolato inseguimento.
Sul feretro le maglie delle molte squadre in cui ha giocato Duccio, oltre a quella della Fiorentina di cui era gran tifoso. La canzone preferita del 29enne, Viva la vida dei Coldplay, ha chiuso la cerimonia funebre, e un lungo applauso, lo stesso che aveva accolto la bara a suo arrivo, ha poi accompagnato il feretro all’uscita. Tra i presenti alla esequie anche il ministro Alfonso Bonafede e il sindaco Dario Nardella che per oggi ha proclamato il lutto cittadino. “Oggi è il momento del silenzio – ha detto don Massimiliano Gabbricci durante l’omelia – verrà anche il momento della richiesta di giustizia: ma mai della vendetta, mai dell’odio”.
Oggi in città si osserva il lutto cittadino – con bandiere a mezz’asta nei luoghi pubblici, l’invito ad un minuto di silenzio e ad abbassare le serrande abbassate alle ore 10.00 – ma senza manifestazioni di piazza: due le iniziative che erano state convocate sui social network: una riconducibile ad esponenti di Casapound in piazza del Grano, e un’altra con partenza da Villa Vogel. Da entrambe la famiglia ha preso le distanze, per evitare ogni strumentalizzazione politica: “Non abbiamo bisogno di urla o sparate razziste” ha fatto saper il legale della famiglia Dini. Solo qualche giorno fa le forze dell’ordine son intervenute per stoppare un presidio convocato da FdI che stava per trasformarsi in spedizione punitiva verso il campo del Poderaccio.