FIRENZE – La nascita del governo Conte? Figlia della paura, sia del MoVimento 5 Stelle che anche della Lega, di rischiare di pagare in termini elettorali un ritorno alle urne troppo precipitoso.
Ne è convinto il politologo Lorenzo de Sio, docente alla Luiss, che così ai microfon di Novaradio analizza il rivolgimento che in poco più di 72 ore ha portato prima Di Maio a “riesumare” l’ipotesi del governo politico giallo-verde, e quindi Matteo Salvini ad accettare uno spostamento del prima “inamovibile” Paolo Savona dalla casella del ministero dell’Economia.
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In casa del MoVimento 5 Stelle, è in sostanza l’analisi di De Sio, si sono presto accorti che la richiesta di impeachment, sventolata domenica da Di maio per coprire il fallimento della trattativa, ha spaventato gli elettori, alienandogli i consensi degli elettori grillini meno euroscettici e disposti ad avallare un conflitto istituzionale.
Ma anche a Salvini, che chiedeva di votare in autunno per poter cambiare la legge elettorale, devono essere arrivati segnali di una crescente insofferenza da parte delle categorie produttive del nord, le più legate all’Europa, allarmate per i proclami di fuoriuscita da Eu e dall’Euro”.
“Ad uscirne vincitore è stato il Presidente delle Repubblica – sottolinea De Sio – che è riuscito a far passare la sua linea, mantenendo le proprie prerogative”. “Ora – aggiunge – il compito che si para davanti al governo è duplice: tradurre in pratica contenute nel contratto di governo, senza allarmare istituzioni europee e i mercati. Per il Pd invece la situazione è drammatica: ha evitato un pericoloso ritorno alle urne a stretto giro, ma non può esimersi da affrontare i nodi dei conflitti interni che lo hanno portato, dal referendum ad oggi, a una sconfitta dietro l’altra”.