MASSA – Saltare l’udienza preliminare, già fissata per il 31 maggio a Massa e andare direttamente alla fase del dibattimento pubblico tramite l’iter del giudizio immediato. E’ la richiesta avanzata dagli attivisti radicali Marco Cappato e Mina Welby, tesoriere e copresidente dell’associazione Luca Coscioni, accusati di aver aiutato la morte di Davide Trentini, 53enne malato di Sla che il 13 aprile 2017 venne accompagnato in Svizzera per il suicidio assistito.
“Di fronte a una imputazione che include l’istigazione al suicidio oltre che l’aiuto materiale – ha spiegato l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’associazione Coscioni – riteniamo indispensabile andare a un dibattimento pubblico, anche nella speranza di aiutare il Parlamento a mettere in discussione la legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia che da oltre 4 anni e mezzo giace alla Camera”.
Cappato e Welby si autodenunciarono ai carabinieri il giorno dopo la morte di Trentini che aveva chiesto il loro aiuto. In un messaggio di saluto Trentini aveva detto: “Basta dolore”. “Anche in questo caso come in quello di Dj Fabo una disobbedienza civile volta a mettere sotto processo l’art.580 del codice penale” è il senso della mossa, spiega l’associazione, aggiungendo che Cappato e Welby “saranno giudicati proprio mentre la Corte di assise di Milano, tramite ordinanza, ha rimesso la stessa norma alla valutazione della Consulta per giudicarne i profili di costituzionalità”.