TOSCANA – Ore decisive, si spera per chiusura delle trattative per il passaggio della proprietà delle delle acciaierie Aferpi (ex Lucchini) di Piombino dalla Cevital dell’algerino Rebrab all’indiana Jws degli indiani Jindal.
La speranza è che si riesca ad arrivare alla firma dell’accordo prima che il governo Gentiloni ancora in carica debba passare la mano al (possibile) prossimo governo M5s-Lega. “Se oggi davvero chiudiamo con Jindal come mi auguro è una bella giornata per la Toscana”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione, a proposito della trattativa per l’acquisto di Aferpi da parte del gruppo siderurgico indiano. “Noi abbiamo fatto tutto il possibile – ha detto oggi – un po’ si devono intendere anche tra loro”. >>> Ascolta
Rossi ha poi voluto fare pubblicamente i complimenti al ministro Calenda per l’impegno profuso per la soluzione: “Siccome vedo che, come spesso accade, quando si arriva sul fil di lana i detrattori improvvisamente aumentano, io voglio invece sentitamente ringraziarlo per il suo impegno”.
Un riconoscimento che era arrivato già ieri con un tweet del governatore: “Caro Ministro – ha dichiarato Rossi – se chiudiamo davvero l’accordo per l’acciaieria di Piombino, io sono pronto, per il tuo impegno, a consegnarti il Pegaso della Regione. “Lavoro di squadra, Enrico – la risposta nel re-tweet ha risposto Calenda – Vediamo se riusciamo. Insieme».
A farsi sentire ieri anche i sindacati, che rivendicano un ruolo finora non riconosciuto: “Benché quello tra Cevital e Jindal sia un accordo commerciale tra privati in cui il sindacato non ha parere vincolante – fanno sapere Fiom, Fim e Uilm – non riteniamo utile per nessuno presentarsi con pacchetti preconfezionati che richiano di non funzionare».
