FIRENZE – Dare ai comuni delle città d’arte italiane il potere di stabilire “un numero chiuso ma programmato per le locazioni turistiche in case di privati, semplificando ‘airbnb'”: è l’idea lanciata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere Fiorentino.
Nardella spiega che presenterà la proposta al tavolo delle città d’arte (che include anche Venezia, Roma, Milano e Napoli) il cui prossimo incontro sarà a Firenze. Tra le le altre idee che il primo cittadino intenderebbe inserire in un “pacchetto” da proporre al futuro governo, anche maggiori poteri dei Comuni nella scelta delle tipologie di esercizi commerciali cui dare l’autorizzazione, e un rafforzamento dei poteri in materia di “daspo urbano” con garanzia di una maggior efficacia della sanzione.
Per il sindaco del capoluogo toscano “dare ai sindaci poteri speciali con una norma ad hoc è una soluzione auspicabile”: che “i sindaci delle grandi città d’arte o turistiche non abbiano poteri adeguati per le nuove sfide che devono affrontare è un dato di fatto”.
Proprio rispetto alle locazioni turistiche nelle case dei privati, prosegue il sindaco di Firenze, “ad oggi i sindaci non possono obbligare i proprietari ad informarci che affittano ai turisti, né possiamo introdurre limitazioni nelle aree sensibili”.
Per questo avanza la proposta di “una norma simile a quella che Firenze ha lanciato per i mercati turistici, raccolta nell’art. 52 del codice dei beni culturali: i sindaci possono limitare queste attività d’intesa con le sovrintendenze. Una norma che potrebbe valere per Firenze e tutte le città d’arte italiane, per evitare inutili gelosie e competizioni”.