CASTEL SAN NICCOLO’ (AREZZO) – Percosse, ingiurie e minacce agli anziani, quasi tutti non autosufficienti, di una casa di riposo di Castel San Niccolò (Arezzo), che subivano angherie di ogni tipo dagli operatori della struttura: insulti quando dovevano cambiarli a più riprese, spintoni sul letto, schiaffi, parolacce.
A portarli un’inchiesta condotta dai carabinieri di Bibbiena e coordinata dalla procura di Arezzo, che ha portato all’esecuzione quest’oggi del divieto dell’esercizio della professione sanitaria, emesso dal gip di Arezzo, nei confronti di sei operatori dipendenti della struttura.
L’operazione, coordinata dalla procura di Arezzo, ha visto indagate sei donne e un uomo tutti italiani, età tra i 60 e i 40 anni. Secondo quanto riferito dai carabinieri le indagini hanno consentito di scoprire le violenze che avvenivano all’interno della struttura: schiaffi, insulti e maltrattamenti di ogni genere.
Indispensabile è stato l’apporto investigativo fornito dalle telecamere che i carabinieri hanno installato all’interno della casa di cura, attraverso le quali hanno registrato giorno e notte la crudeltà mostrata dagli operatori nei confronti dei ricoverati. Gli inquirenti hanno avviato le indagini sei mesi fa da una ‘soffiata’ interna e una serie di segnalazioni di alcuni parenti il cui familiare presentava dei lividi. Nei due mesi successivi le telecamere istallate su disposizione del pm Marco Dioni hanno mostrato le immagini che testimoniano le violenze.
Il tutto accadeva all’insaputa dei parenti che, stando a quanto emerso, raramente si recavano presso la struttura.