SESTO FIORENTINO – Si allarga l’inchiesta sulla discarica di case Passerini gestito da Alia-ex Quadrifoglio, con tre nuovi sequestri legati alla cattiva gestione del ciclo dei rifiuti. Il gip di Firenze Moneti ha sottoposto a sequestro preventivo l’impianto a biogas per l’emissione in atmosfera di gas ‘climalteranti’ e di ‘microinquinanti’. In tutto risultano indagate 10 persone, tra cui l’amministratore delegato di Alia Livio Giannotti.
In base a quanto rilevato da un controllo Arpat, l’impianto – che raccoglie i gas prodotti dai rifiuti – non li indirizzava verso il cogeneratore della discarica perché troppo poveri di metano per produrre energia (e infatti il cogeneratore risulta disattivato), ma li inviava verso le “torce” di combustione, che non raggiungevano la temperatura di 850 gradi, soglia minima per garantire l’eliminazione di emissioni gas potenzialmente nocive.
Risultato: la ricaduta, scrive il gip, di 40.000 metri cubi di “rifiuto speciale non pericoloso costituito da biogas con microinquinanti” nelle aree urbanizzate presso l’impianto.
Sequestrati anche, per omessa bonifica, quattro laghi nel Mugello, a S.Piero a Sieve e Scarperia (Firenze) vicino alla ex discarica di Bosco ai Ronchi che Alia (ex Quadrifoglio) doveva impermeabilizzare per impedire il rischio di contaminazione del percolato. Ulteriori sequestri riguardano alcuni autocarri per lo smaltimento di frigoriferi, rifiuti speciali perché contenenti sostanze nocive a base di cloro e fluoro, che secondo le indagini venivano smaltiti in modo irregolare.
Non è la prima inchiesta che coinvolge l’impianto di selezione e compostaggio di Case Passerini: solo a dicembre scorso era scattato il sequestro dell’impianto per il trattamento meccanico biologico (Tmb), con l’ipotesi di reato di traffico di rifiuti, frode in commercio ed emissione di maleodoranze a carico di 5 persone, tra cui ancora l’ad Livio Giannotti.