FIRENZE – Dal prossimo anno, ogni 10 aprile, anniversario della strage del Moby Prince sarà giornata di lutto regionale in ricordo delle 140 persone che perirono nel rogo del traghetto incendiatosi dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo.
L’annuncio è arrivato nel corso della seduta speciale del Consiglio regionale della Toscana dedicata stamani alla tragedia, sda parte del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani >>> Ascolta
Al centro della seduta, l’intervento dell’ex parlamentare Silvio Lai, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta che negli ultimi 3 anni ha indagato sulla vicenda portando alla luce elementi nuovi. Tra questi, il fatto che la petroliera Agip Abruzzo non doveva trovarsi in quel unto al momento dell’impatto, e la conferma dei dell’enorme ritardo nei soccorsi. “Si può dire – ha affermato Lai – che soccorsi non ci furono affatto. Dai risultati delle perizie risulta che numerose persone morirono molte ore dopo la collisione. Ma sui corpi non venne mai fatta alcuna autopsia”.
Due i fatti che, secondo Lai, fin dall’inizio hanno impedito di fare piena luce sui fatti: la frettolosa indagine iniziale della Capitaneria di porto, che aveva alcuni suoi membri tra le persone direttamente coinvolte, e l’accordo assicurativo tra Eni-Snam e Navarma del del 18 giugno 1991 (due mesi dopo la strage), in cui i due soggetti concordarono i risarcimenti reciproci verso le famiglie vittime, impegnandosi a no rivalersi l’uno contro l’altra. >>> Ascolta
“Sono orgoglioso di essere toscano – ha detto Loris Rispoli, del comitato familiari delle vittime io sono 141 – perché la Regione non ci ha mai abbandonato in questa lunga battaglia. Ora la commissione ha scritto una nuova verità sulla vicenda. Ma la verità non basta, serve anche giustizia. Per questo chiediamo alla magistratura di fare pace con questo paese e riaprire un nuovo processo”. >>> Ascolta