LIVORNO – Una città intera che si è fermata per ricordare le ultime due vittime del lavoro e per accedere la luce sul tema della sicurezza.
A Livorno ieri sera in 2.500 hanno preso parte alla fiaccolata-corteo, sfilando per le strade del centro dietro lo striscione “basta morti bianche” per la manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil dopo la morte di Lorenzo Mazzoni e Nunzio Viola, i due operai deceduti nell’esplosione di un silos del porto industriale.
Alta anche l’adesione allo sciopero proclamato dai sindacati confederali, che è stata totale alla Labromare, l’azienda per cui lavoravano le de vittime.
Intanto va avanti l’inchiesta della procura livornese per omicidio colposo plurimo: i primi nomi potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati già nelle prossime ore, per permettere la nomina di periti di parte.
All’attenzione degli investigatori sia gli strumenti di lavoro – rilevatori di gas attrezzi – che smartphone e i tabulati telefonici degli operai. Tra le ipotesi infatti anche che lo scoppio possa essere stato innescato da una scintilla casale o addirittura dal campo elettromagnetico di un cellulare.
Sul caso è polemica tra Regione e Authority portuale: al governatore toscano Rossi che aveva segnalato la mancata costituzione del comitato per l’igiene ela sicurezza del porto, il presidente dell’Autorità portuale Corsini replica: l’incidente è avvenuto nell’area privata del porto, la competenza è della commissione grandi rischi in cui non siede alcun nostro rappresentante.
“Non ci interessano le schermaglie politiche o le strumentalizzazioni” dice Manola Cavallini della segreteria provinciale Cgil di Livorno – ma al porto una questione di sicurezza esiste: quel che deve essere fatto è riunire tutti i soggetti interessati per impedire che possa succedere nuovamente”.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Manola Cavallini, Cgil Livorno