FIRENZE – 8 sale rimesse a nuovo che da oggi ospitano 50 opere, tra cui capolavori di Caravaggio, Rubes, Rembrandt, e Van Dyck. È il nuovo allestimento al primo piano dell’ala di levante degli Uffizi dedicato a Michelangelo Merisi e alla pittura seicentesca europea.
Le sale, che si trovano alla fine del percorso consueto di visita degli Uffizi, e che presto saranno raggiungibili attraverso scorciatorie anti-congestionamento, “non presentano separazione tra scuole e maestri” spiega il direttore delle Gallerie Eike Schmidt, ma “instaurano un dialogo tra le opere d’arte che stimola i visitatori”. Potremo trovare così il famoso Bacco di Caravaggio, affiancato a nature morte da tutta Europa e la altrettanto nota “Medusa” vicina all’ “Armida” di Cecco Bravo, acquistata e donata al museo dl l’associazione Friends of the Uffizi Gallery a dicembre scorso. Ascolto l’intervista ad Eike Schmidt >>
play_arrow
Marcatore 2Redazione Novaradio
Tra le opere anche il naturalismo e ritrattistica europea del ‘600, tutte le sale sono pitturate di un rosso cremisi realizzato con pigmenti naturali utilizzati già nel XVII secolo. Novità in vista anche per la prossima settimana con l’inaugurazione di una nuova mostra sempre dedicata al 600, e della collezione Contini-Bonaccorsi che entrerà così a far parte degli Uffizi stabilmente.
Durante la presentazione delle nuove sale Eike Schmidt, ha risposto ai cronisti sulla possibilità di aprire una succursale degli Uffizi di Firenze, sul modello di quella del museo egizio che potrebbe aprire i battenti a Catania. “Per avere un distaccamento, per prepararlo, ci vuole tempo – ha detto – Non sarebbe serio proporre un distaccamento del museo con meno di 5 anni di preavviso. E qui a Firenze abbiamo alcuni arretrati”. Tra questi, Schmidt ha menzionato l’apertura al grande pubblico del “Corridoio Vasariano, che è in fieri dal 1964”. Certo, in parallelo “a questi arretrati senz’altro pensiamo anche al futuro – ha aggiunto il direttore – ma il distaccamento non abbiamo deciso dove farlo”.
FIRENZE - Al telefono alcuni imprenditori del settore della concia tra Firenze e Pisa e parlavano di "pelli, vitellini e sego", ma in realtà intendevano prestiti di centinaia di migliaia di euro da parte dei clan 'ndranghetisti che servivano per creare fondi neri da destinare alla loro attività economica. Svelano un nuovo capitolo dell'infiltrazione delle 'ndrine nel tessuto economico toscano, le due operazioni parallele della Direzione Antimafia, "Martingala" e "Vello […]