PONTEDERA – Fratelli d’Italia in guerra contro il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, per quello che definiscono “un vero e proprio atto sovversivo” configurabile come “prove tecniche di regime”.
A dare fuoco alla miccia di una serie di dichiarazioni pirotecniche contro il primo cittadino è la stessa leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. La colpa del sindaco? Aver inviato “una lettera di diniego della concessione del suolo pubblico per le iniziative elettorali di Fratelli d’Italia, sostenendo che siamo un partito che mira alla ricostituzione del partito fascista”, spiega Meloni, che chiede un intervento “alle più alte cariche dello Stato”. Vogliamo sapere se è possibile impedire al quinto partito italiano, presente in Parlamento e che raccoglie milioni di voti di fare campagna elettorale”
La denuncia della Meloni scatena un fuoco di fila da parte dell’intera dirigenza toscana del partito: il candidato in Toscana Giovanni Donzelli chiede al prefetto di Pisa che intervenga per “ripristinare a Pontedera la legittimità democratica”, mentre il capogruppo alla Camera di FdI Federico Rampelli si appella “al presidente della Repubblica Mattarella e alle più alte cariche dello Stato”. Per il candidato Fdi al Senato Marco Marsilio “a Pontedera è già operativo il Soviet“. Per Daniela Santanché negare la piazza è un “vero scandalo”, e Ignazio La Russa annuncia di aver avuto incarico dal partito ad “ogni opportuna azione giudiziaria”.
Accuse cui il sindaco Millozzi risponde con con una stringata nota scritta. Da cui emerge una storia del tutto differente. Che racconta di un fantasiosa “escamotage” tentata dagli organizzatori dell’iniziativa di Fratelli d’Italia per evitare dichiarazioni ufficaili evidentemente considerate non condivisibili.
Nessun diniego è arrivato alla manifestazione politica, spiega il sindaco, “che invece si è scolta regolarmente”. Quel potere, fa notare il primo cittadino, spetta semmai alla Prefettura.
Il diniego, si spiega ancora, è arrivato solo all’installazione di palchi, gazebo e pedane. E questo perché nel presentare l’apposito modulo di richiesta Fratelli d’Italia ha presentato la richiesta “sbianchettando la parte di una dichiarazione in cui si richiama espressamente il rispetto di ‘norme nazionali in vigore che vietano sia la ricostituzione del partito fascista che la propaganda di istigazione
all’odio razziale’ “.
Richiesta che “così artefatta” è stata ritenuta irricevibile, recita la nota, che in allegato presenta anche la copia del modulo presentato da Fratelli d’Italia in cui è stata rimossa la frase che fa riferimento alla 12/a disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica. (vedi foto sopra)
“Dal punto di vista amministrativo non ho nulla da aggiungere” conclude lo stesso sindaco Millozzi: “Da cittadino però una domanda, non urlata ma garbata e cortese, la voglio fare io a Giorgia Meloni: “perché il suo partito si è così prodigato per alterare un modulo? Fratelli d’Italia è d’accordo con la costituzione e leggi della Repubblica su questo tema?”.
A Millozzi la solidarietà di Liberi e Uguali: “Se le cose stanno come ha scritto il sindaco di Pontedera – dice Marco Sabatini, coordinatore regionale di LeU – direi che la sua è una decisione, a differenza di quella di Minniti che ha tentato di impedire la manifestazione antifascista, giusta.